Forza gente, venite, avvicinatevi, non abbiate paura, c’è posto per tutti. Curiosi, aquirenti, avventori, casuali passanti, lasciatevi ingolosire dalle proposte della bancarella di Bookmarks, la radio che parla di web-strip ed ogni settimana, puntuale come il mercato rionale, ve ne serve una nuova nuova pronta da consumare.
Buone notizie, nemmeno quest’oggi ci dovete nulla, offre la casa. Mica male no? Un bel fumetto alla settimana ed è tutto gratis. Me lo diceva la mia mamma che con il mio fiuto per gli affari avrei fatto tanta strada. O forse finivo in mezzo a una strada? Quisquilie, bazzeccole, particolari inutili, pertanto lasciamoceli alle spalle, e pensiamo alla strip odierna.
Mark, il nostro protagonista di oggi, è un ragazzo normale. Ed è contento così. E’ onesto, bravo, lavoratore, serio, gli piace lo sport. E’ fiero della sua normalità. In generale. In condizioni normali diciamo. Perché Mark, con la sua ragazza sempre vestita di rosa, carina e gentile, la sua vita sociale appagante e del tutto comune, i suoi abiti sportivi, ma abbastanza alla moda, è l’inconsapevole vittima di una terribile maledizione. Nelle notti di luna piea infatti vaga per la città in preda ad una strana follia, una smania incontrollabile. Frequenta luoghi oscuri e tenebrosi, popolati da personaggi bizzarri e socialmente inaccettabili con cui condivide un famelico ed inconfessabile desiderio. Giochi di ruolo, fumetti, fantascienza, carte collezionabili, anime giapponesi..mioddio….Mark è un pericolosissimo Geek, anzi un Weregeek, un fanatico mannaro, uno squilibrato appassionato seriale.
Che ne sarà della sua vita? La sua ragazza lo lascerà in preda al panico? Un vecchio maniaco sessuale con un guscio di tartaruga sulla schiena farà esplodere la luna per porre fine alle sue malsane trasformazioni? Beh, se volete scoprirlo, dovrete seguire Weregeek, la web-strip di Alina Pete, giovane autrice di origini nativoamericane, che dal 2006 ci regala questa serie quantomeno interessanto.
L’argomento è dei più classici, per un web-comic: non sto a farvi un’elenco di tutti gli argomenti che questa serie tocca. Come tutti i fumetti sui nerd, si va dalle serie tv infinite, da Star trek a Battlestar Galactica, si passa per giochi da tavolo, di ruolo, e di carte, si intavolano dibattiti accesi sull’ultimo manga e sui film di supereroi.
Ovviamente, attorno al protagonista principale c’è tutto un universo di comprimari, un vero e propo serraglio enciclopedico della nerdità. Il catalogo dei geek ci propone ad esempio Joel, uno che il fatto di essere un fan lo prende moooolto sul serio, forse troppo, con il suo puntiglio maniacale da narratore di Dungeons and Dragons, c’è l’occhialuta Sarah, cosplayer amante delle serie ultraromantiche e degli shojo manga, Dustin, che non risolverà mai il suo dissidio tra Guerre stellari e Star Trek, ma continua a provarci stordedo i suoi amici di citazioni ed infine Abbie, che sogna di diventare un giorno una fumettista e nell’attesa è una lettrice onnivora e feroce.
L’umorismo è quello solito: situazioni paradossali su chi è più fanatico, passioni portate all’estremo, litigi sulla vera natura della forza o sulla superiorità degli Jedi a qualunque altro essere vivente. E allora perché? Perché, mi direte, una proposta così, già vista, un fumetto così uguale a tanti altri? Beh, per due motivi. Il primo è che Alina Pete ha uno stile di disegno che apprezzo davvero molto, acerbo, naif, per nulla sofisticato eppure, nella sua semplicità (anche per quanto riguarda la gestione della pagina) davvero di grande efficacia secondo me. Direi che non sarebbe sbagliato definire il suo tratto una sorta di liena chiara in salsa americana.
Il secondo motivo è Mark, il protagonista. Mark non è un geek. Mark non vuole essere un geek. Subisce la sua condizione di nerd mannaro come una condanna. In teoria non gli interessano affatto i dadi a venti facce, l’introvabile loto nero e la precisa composizione chimica del materiale di cui è composto lo Stargate. Eppure ci si trova invischiato controvoglia e piano piano deve scendere a patti con la sua vera natura. E questo punto di vista così particolare lo rende perfetto per scoprire cose nuove sul nerd che c’è dentro ognuno di noi appassionati. Bell’idea, signorina Alina Pete.
Oh insomma, anche voi avete voglia di far psicologizzare in allegria il vostro insonscio da collezionista impazzito? Cogliete l’occasione sul sito www.weregeek.com. Se poi, come noi, siete collezionisti di web-strip, fate un salto sia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14). Potremo così anche noi dire, celo, celo, celo, manca, finisco l’album.
Ci risentiamo settimana prossima amici del Garage Ermetico. Copritevi bene quando uscite per ululare alla luna e leggete tante strip.
Buone notizie, nemmeno quest’oggi ci dovete nulla, offre la casa. Mica male no? Un bel fumetto alla settimana ed è tutto gratis. Me lo diceva la mia mamma che con il mio fiuto per gli affari avrei fatto tanta strada. O forse finivo in mezzo a una strada? Quisquilie, bazzeccole, particolari inutili, pertanto lasciamoceli alle spalle, e pensiamo alla strip odierna.
Mark, il nostro protagonista di oggi, è un ragazzo normale. Ed è contento così. E’ onesto, bravo, lavoratore, serio, gli piace lo sport. E’ fiero della sua normalità. In generale. In condizioni normali diciamo. Perché Mark, con la sua ragazza sempre vestita di rosa, carina e gentile, la sua vita sociale appagante e del tutto comune, i suoi abiti sportivi, ma abbastanza alla moda, è l’inconsapevole vittima di una terribile maledizione. Nelle notti di luna piea infatti vaga per la città in preda ad una strana follia, una smania incontrollabile. Frequenta luoghi oscuri e tenebrosi, popolati da personaggi bizzarri e socialmente inaccettabili con cui condivide un famelico ed inconfessabile desiderio. Giochi di ruolo, fumetti, fantascienza, carte collezionabili, anime giapponesi..mioddio….Mark è un pericolosissimo Geek, anzi un Weregeek, un fanatico mannaro, uno squilibrato appassionato seriale.
Che ne sarà della sua vita? La sua ragazza lo lascerà in preda al panico? Un vecchio maniaco sessuale con un guscio di tartaruga sulla schiena farà esplodere la luna per porre fine alle sue malsane trasformazioni? Beh, se volete scoprirlo, dovrete seguire Weregeek, la web-strip di Alina Pete, giovane autrice di origini nativoamericane, che dal 2006 ci regala questa serie quantomeno interessanto.
L’argomento è dei più classici, per un web-comic: non sto a farvi un’elenco di tutti gli argomenti che questa serie tocca. Come tutti i fumetti sui nerd, si va dalle serie tv infinite, da Star trek a Battlestar Galactica, si passa per giochi da tavolo, di ruolo, e di carte, si intavolano dibattiti accesi sull’ultimo manga e sui film di supereroi.
Ovviamente, attorno al protagonista principale c’è tutto un universo di comprimari, un vero e propo serraglio enciclopedico della nerdità. Il catalogo dei geek ci propone ad esempio Joel, uno che il fatto di essere un fan lo prende moooolto sul serio, forse troppo, con il suo puntiglio maniacale da narratore di Dungeons and Dragons, c’è l’occhialuta Sarah, cosplayer amante delle serie ultraromantiche e degli shojo manga, Dustin, che non risolverà mai il suo dissidio tra Guerre stellari e Star Trek, ma continua a provarci stordedo i suoi amici di citazioni ed infine Abbie, che sogna di diventare un giorno una fumettista e nell’attesa è una lettrice onnivora e feroce.
L’umorismo è quello solito: situazioni paradossali su chi è più fanatico, passioni portate all’estremo, litigi sulla vera natura della forza o sulla superiorità degli Jedi a qualunque altro essere vivente. E allora perché? Perché, mi direte, una proposta così, già vista, un fumetto così uguale a tanti altri? Beh, per due motivi. Il primo è che Alina Pete ha uno stile di disegno che apprezzo davvero molto, acerbo, naif, per nulla sofisticato eppure, nella sua semplicità (anche per quanto riguarda la gestione della pagina) davvero di grande efficacia secondo me. Direi che non sarebbe sbagliato definire il suo tratto una sorta di liena chiara in salsa americana.
Il secondo motivo è Mark, il protagonista. Mark non è un geek. Mark non vuole essere un geek. Subisce la sua condizione di nerd mannaro come una condanna. In teoria non gli interessano affatto i dadi a venti facce, l’introvabile loto nero e la precisa composizione chimica del materiale di cui è composto lo Stargate. Eppure ci si trova invischiato controvoglia e piano piano deve scendere a patti con la sua vera natura. E questo punto di vista così particolare lo rende perfetto per scoprire cose nuove sul nerd che c’è dentro ognuno di noi appassionati. Bell’idea, signorina Alina Pete.
Oh insomma, anche voi avete voglia di far psicologizzare in allegria il vostro insonscio da collezionista impazzito? Cogliete l’occasione sul sito www.weregeek.com. Se poi, come noi, siete collezionisti di web-strip, fate un salto sia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14). Potremo così anche noi dire, celo, celo, celo, manca, finisco l’album.
Ci risentiamo settimana prossima amici del Garage Ermetico. Copritevi bene quando uscite per ululare alla luna e leggete tante strip.
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