domenica 14 novembre 2010

Nerdipidia Puntata 3 - "Strip"


Ammirevoli amici del Garage Ermetico, benvenuti all’appuntamento con il nozionismo becero e definizionista di Nerdipidia, la pillola radiofonica che ti spiega punto per punto i concetti chiave del fumetto e lo fa con la forza, così non ti puoi ribellare. E visto che il tema di oggi sono i Peanuts, la definizione odierna non può che essere STRIP.

Strip. vocabolo inglese che letteralmente vuol dire piccola porzione di carta o di altro materiale sottile. Il verbo, to strip, vuol dire infatti strappare via, o fare a pezzi qualcosa. Da cui, in italiano, striscia, uno dei pochi termini del fumetto che è la traduzione conforme dall’originale conio inglese, pardon, ammericano.

Fumettisticamente parlando la strip è composta da poche vignette, comprese di solito tra tre e sei, in cui si conclude in maniera coerente una scena o una battuta, o comunque una breve unità narrativa, non importa se autoconclusiva o inserita in un arco di storie più ampio. In pratica si tratta ogni volta di uno sketch, una gag, auspicabilmente migliore di quelle di capitan Ventosa o di Max e Tux, per lo meno nel caso delle strip umoristiche.

Eh sì, perché non è mica detto. La strip infatti, oltre che un formato è un genere, ha delle caratteristiche proprie, delle tecniche di composizione e di narrazione che devono rispondere a logiche di brevità e completezza, ha delle esigenze sue, non puoi darla per scontata, trattarla come una pezza da piedi e poi pensare che sia lì per te ad aspettarti, a volerti bene, sempre a disposizione per….no scusate, stavo divagando.

Dicevamo che la strip non è soltanto umoristica, per quanto il suo formato sia perfetto per la battuta fulminea per l’umorismo rapido e la risata quattro salti in padella. Non solo, ma essendo la forma più semplice del fumetto, in qualche modo la sua unità compositiva, è anche il formato in cui la nostra arte preferita si è fatta conoscere da tutti, verso la fine dell’Ottocento. Yellow Kid, Buster Brown, Katzenjammer, Little Nemo e tutte i grandi capolavori degli albori dei comics erano infatti strip.

E proprio come tutti questi pionieri del fumetto, le strip hanno la loro sede privilegiata sui quotidiani, soprattutto nel mondo anglosassone, dove ancora oggi le strisce di successo vengono pubblicate in pagine appositamente dedicate. La vera casa di una strip insomma dovrebbe sempre essere la pagina di un giornale. A meno che il fumettino in questione sia davvero molto brutto. In questo caso la stampa dovrebbe avvenire su carta molto più morbida, disposta su due o più veli, gentilmente arrotolata attorno ad un leggero tubicino di cartone. Perché tutti meritano una possibilità.

Una massima che ha trovato la sua espressione più piena nell’era del web, di internet, dei computers, del 2.0, del 3.0, del world wide e tutte quelle robe lì. Oggigiorno infatti la strip ha anche una seconda abitazione privilegiata su cui però non si paga l’ici, ed è appunto la rete, dove moltissimi autori, dai più scazzoni ai veri geni del pennello o della tavoletta digitale, pubblicano i loro lavori nella speranza del successone, dell’approvazione del pubblico o anche solo di un complimento casuale. L’offerta è talmente strabordante, talmente caotica che ci vorrebbe qualcuno con tanta buona volontà che si prendesse la briga di recensire il meglio di questo immenso materiale e magari proporlo al pubblico con grazia e simpatia. Magari potrebbe farlo per radio e il programma chiamarlo Bookmarks, eh, come i preferiti del vostro computer. Così. Un’idea buttata lì.

E insomma, che vogliate perdervi nelle atmosfere nostalgiche e fanciullesche di Calvin e Hobbes o incazzarvi assieme ai Boondocks, che vi facciano impazzire le sventure degli Sturmtruppen o gli amori di Lupo Alberto, dovete solo scegliere. Maestri e capolavori italiani e internazionali, ce ne sono talmente tanti che dirne qualcuno sarebbe fare un torto a qualcun altro.

La cosa importante è che Nerdipidia oggi vi abbia fatto intuire il miracolo della strip, il suo potere di essere l’unica vera bomba carta, di esplodere in un piccolo prodigio di brevità e narrazione e fatto venire voglia di leggere tante strip.

Io vi aspetto settimana prossima per un’altra definizione fumettistica ragazzi, sia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).

Perché imparare è bello, ma magari anche no.


Ascolta la puntata :

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