Esigenti ma entusiasti ascoltatori del Garage Ermetico, bentornati a Bookmarks, la pillola radiofonica sulle web-strip durante la quale sarà meglio che stiate attenti, o qualcuno potrebbe comprarvi una casa a vostra insaputa mentre siete distratti dall’ascolto della puntata di oggi. E’ inutile che mi guardate male attraverso la radio, son cose che succedono.
Ma via, su, lasciamo perdere questi eventi così verisimili, queste preoccupazioni così vive e quotidiane, questi timori così presenti nella vita di tutti noi ed occupiamoci invece del fumetto che vi presentiamo oggi, un fumetto che funziona un po’ come il cervello di un ministro delle attività produttive: parte dalla realtà, ma arriva ben presto alle cazzate più fantasiose. La differenza è che qui ci si diverte.
Iniziamo dal titolo, che è anche il nome del protagonista di oggi. La strip si chiama Wigu, sigla che in inglese sta per when I grow up, cioè, una cosa tipo quando sarò grande. Wigu è un ragazzino di otto anni, che sembra uguale a tanti altri e invece è un tipo decisamente particolare. Facciamo la sua conoscenza il primo giorno di scuola. Wigu ha paura dell’autobus, ma nessuno in famiglia può portarlo a scuola. Tanto per iniziare con il piede giusto, salta le lezioni il primo giorno e, rimanendo a casa, ci dà l’occasione di conoscere meglio la sua strampalata famiglia.
La sua depressa sorella sedicenne Paisley ha fatto sega anche lei. E in tutta la sua estetica dark ed alternativa, con il piercing alla lingua e i capelli sempre colorati e cangianti, trascina il povero Wigu in un suo progetto teatrale moooooolto indipendente.
Anche papà non è al lavoro come i banali padri degli altri bambini. Quincy infatti è incredibilmente figo. E’ di mezza età ma ha un fisico da culturista, si alza tutti i giorni dopo mezzogiorno, lavora a casa e fa il compositore di colonne sonore per film vietati ai minori di diciotto anni. E non perché troppo violenti…oddio…a volte anche.
Mamma invece è in ufficio. Mamma non ha mai tempo per niente, perché quando non è in ufficio si lamenta di qualcosa. Quando non è in ufficio e non si lamenta, mamma guarda la televisione. E non risponde mai alle domande di nessuno perché le fanno perdere tempo e la distraggono dai talk show.
Una famiglia normale i Tinkle, non vi pare? Sì? No? Boh..certamente nella loro normalità sono dei begli originaloni, e Wigu, che è apparentemente il più tranquillo e giusto di casa, non è da meno, con la sua curiosità decisamente discutibile ed i suoi interessi troppo adulti per un bimbo, con le sue fobie inspiegabili e la fervida fantasia che lo accompagna. In particolare Wigu è amico di un po’ di personaggi della sua serie televisiva preferita, di una principessa, di un’eroica patata e di un cane sceriffo che incontra nei suoi sogni…solo che il confine tra sogno e realtà non è sempre nettissimo ed ecco che si sconfina nell’assurdo.
Assurdo come l’umorismo nonsense dell’autore Jeffrey Rowland, che fa vivere a Wigu e alla famiglia Tinkle ogni genere di avventura, per nulla preoccupato del fatto che gli eventi siano sensati o meno. L’importante è avere la scusa per fare interagire questi quattro caratteri fortissimi, perfettamente delineati nella loro esagerazione caricaturale, che disegnano una famiglia allucinante, ma non così lontana dalle famiglie americane post-hippie.
Tagliente e inaspettato, con uno stile di disegno volutamente disordinato ed impreciso, proprio da situazione figlio dei fiori sfigato e pressapochista, Rowland è divertente e bravo nel seguire l’ispirazione del momento, correre dietro alle peggiori o migliori vaccate che gli vengono in mente e non avere vergogna di farci una avventurosa, folle web-strip.
Web-strip che trovate all’indirizzo www.wigucomics.com e che vi consigliamo di andarvi a vedere. Così come vi raccomandiamo caldamente di continuare a seguirci sia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
Crescete sani e forti, bambini, ma soprattutto, leggete tante strip.
Ma via, su, lasciamo perdere questi eventi così verisimili, queste preoccupazioni così vive e quotidiane, questi timori così presenti nella vita di tutti noi ed occupiamoci invece del fumetto che vi presentiamo oggi, un fumetto che funziona un po’ come il cervello di un ministro delle attività produttive: parte dalla realtà, ma arriva ben presto alle cazzate più fantasiose. La differenza è che qui ci si diverte.
Iniziamo dal titolo, che è anche il nome del protagonista di oggi. La strip si chiama Wigu, sigla che in inglese sta per when I grow up, cioè, una cosa tipo quando sarò grande. Wigu è un ragazzino di otto anni, che sembra uguale a tanti altri e invece è un tipo decisamente particolare. Facciamo la sua conoscenza il primo giorno di scuola. Wigu ha paura dell’autobus, ma nessuno in famiglia può portarlo a scuola. Tanto per iniziare con il piede giusto, salta le lezioni il primo giorno e, rimanendo a casa, ci dà l’occasione di conoscere meglio la sua strampalata famiglia.
La sua depressa sorella sedicenne Paisley ha fatto sega anche lei. E in tutta la sua estetica dark ed alternativa, con il piercing alla lingua e i capelli sempre colorati e cangianti, trascina il povero Wigu in un suo progetto teatrale moooooolto indipendente.
Anche papà non è al lavoro come i banali padri degli altri bambini. Quincy infatti è incredibilmente figo. E’ di mezza età ma ha un fisico da culturista, si alza tutti i giorni dopo mezzogiorno, lavora a casa e fa il compositore di colonne sonore per film vietati ai minori di diciotto anni. E non perché troppo violenti…oddio…a volte anche.
Mamma invece è in ufficio. Mamma non ha mai tempo per niente, perché quando non è in ufficio si lamenta di qualcosa. Quando non è in ufficio e non si lamenta, mamma guarda la televisione. E non risponde mai alle domande di nessuno perché le fanno perdere tempo e la distraggono dai talk show.
Una famiglia normale i Tinkle, non vi pare? Sì? No? Boh..certamente nella loro normalità sono dei begli originaloni, e Wigu, che è apparentemente il più tranquillo e giusto di casa, non è da meno, con la sua curiosità decisamente discutibile ed i suoi interessi troppo adulti per un bimbo, con le sue fobie inspiegabili e la fervida fantasia che lo accompagna. In particolare Wigu è amico di un po’ di personaggi della sua serie televisiva preferita, di una principessa, di un’eroica patata e di un cane sceriffo che incontra nei suoi sogni…solo che il confine tra sogno e realtà non è sempre nettissimo ed ecco che si sconfina nell’assurdo.
Assurdo come l’umorismo nonsense dell’autore Jeffrey Rowland, che fa vivere a Wigu e alla famiglia Tinkle ogni genere di avventura, per nulla preoccupato del fatto che gli eventi siano sensati o meno. L’importante è avere la scusa per fare interagire questi quattro caratteri fortissimi, perfettamente delineati nella loro esagerazione caricaturale, che disegnano una famiglia allucinante, ma non così lontana dalle famiglie americane post-hippie.
Tagliente e inaspettato, con uno stile di disegno volutamente disordinato ed impreciso, proprio da situazione figlio dei fiori sfigato e pressapochista, Rowland è divertente e bravo nel seguire l’ispirazione del momento, correre dietro alle peggiori o migliori vaccate che gli vengono in mente e non avere vergogna di farci una avventurosa, folle web-strip.
Web-strip che trovate all’indirizzo www.wigucomics.com e che vi consigliamo di andarvi a vedere. Così come vi raccomandiamo caldamente di continuare a seguirci sia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
Crescete sani e forti, bambini, ma soprattutto, leggete tante strip.
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