lunedì 18 ottobre 2010

Bookmarks Puntata 59 - Viola e il Diavolo


Splendenti ascoltatori del Garage Ermetico, benvenuti ad una nuova puntata di Bookmarks, la trasmissione radiofonica del fumetto online, delle strisce sul web, delle risorgive solforose e del toporagno in salsa rosa. Che eclettismo, quante identità nella redazione di Bookmarks, quanti mal di pancia dopo pranzo, e quanti argomenti che si possono toccare parlando di fumetto.

Ci avevate mai pensato? Nelle nostre recensioni abbiamo toccato una marea di temi, per davvero: il disagio giovanile, il metafumetto, la politica, il rapporto tra uomo e animale, la filosofia, i videogiochi, la comicità come forma espressiva. Un monte di discorsi, guarda.

Di una cosa, ancora proprio non ci era capitato di raccontarvi nulla, e cioè di musica. Proprio ma nemmeno un po’ E allora quest’oggi voglio rimediare, raccontandovi la storia di Viola. Viola non passa inosservata, vestita così aggressiva e con qulla cresta di capelli che spicca sopra una testa rasata. Può capitare di vederla in giro perla sua città, bighellonare da sola o coi suoi due inquilini, due giovani punk come lei. Se poi sei uno che frequenta i locali dove si suona dal vivo magari li hai visti sul palco, tutti e tre, visto che insieme sono una band punk-rock che tenta di sfondare.

Inutilmente finora. Insomma, diciamo la verità, non sono granchè. Ogni volta ne combinano una, ci mettono magari anche la passione, ma tecnicamente fanno fatica. I giornali li stroncano, le platee non si riempiono. Però il fatto è che Viola si sente una rock-star. Suonare è la sua vita, la cosa che le dà più soddisfazione al mondo, a parte forse scandalizzare i benpensanti con il suo look fuori di testa.

E però è dura gridare ancora al mondo che il Punk non è mortoqualche decina d’anni dopo i Sex Pistols e i Clash, quando ogni volta che fai una serata ottieni solo critiche negative. Figurati poi come si sente Viola la mattina dopo l’ultimo concerto, quando i suoi amici le raccontano che ieri sera era talmente ubriaca che ha perso il controllo sul palco, s’è messa in testa di essere Pete Townshend o chissà chi e ha sfasciato il manico della sua chitarra davanti a tutti. Come se avesse bisogno di un’altra batosta, povera Viola.

Ma proprio quando, in preda alla depressione, è lì che strimpella sulla sua chitarra malandata Sympathy for the devil dei Rolling Stones, succede l’inaspettato. Ed ecco che, evocato dalla musica, compare lui. Nudo, rosso, corna sulla testa, coda appuntita, puzzo di zolfo. Non può essere…allora il rock è davvero la musica del diavolo. Ebbene sì, Viola ha evocato Satana, Lucifero, Belzebù, chiamatelo come volete. Sta di fatto che è successo

E lui cosa fa? Le si installa in casa senza invito, le frega le sigarette, le svuota il frigorifero. Cosa ci fai con il diavolo nel salotto? E’ un bel problema. Almeno fino a quando l’angelo caduto non scopre che hai una band, prende possesso del tuo corpo e ti fa fare il più grande concerto della tua miserabile carriera. Insomma, l’essere che ha ispirato i musicisti maledetti della storia, lui in persona che ha creato il rock è dalla tua parte. Adesso sì che si ragiona…ma…un momento…chissà cosa vorrà in cambio?

Ecco come inizia Viola e il Diavolo, la web-strip dell’autore friulano Lorenzo Manià, classe 1978, e tanto tanto talento da spendere. Gran bel disegnatore Lorenzo, potente, dal tratto underground che molto molto americano e spigoloso e con una visione della tavola decisamente interessante. Le undici puntate di Viola e il Diavolo impressionano dal punto di vista artistico, sia per composizione che per le scelte decise ed efficaci, tipo quella di sfruttare il rosso come unica variante cromatica al bianco e nero, dando ai disegni un aspetto decisamente diabolico.

Anche come narratore è sorprendente. La storia infatti comincia come una classica vicenda degli equivoci dal sapore metafisico, ma ben presto prende direzioni diverse. Ci si aspetta una serie incentrata sul rapporto tra Viola ed il malefico demonio, ed invece la storia rallenta, diventa riflessiva. Ogni tanto omaggia il rock e la sua cultura, oppure si sofferma a raccontare leggende sul diavolo, altrove si sofferma sui sogni di una ragazza poco più che ventenne e su quanto valgono, se vale la pena inseguirli e quali sacrifici costano. Il risultato è un lavoro affascinante, con pochi accenti comici e un’atmosfera molto particolare, evocativa, da controcultura, una specie di inno alla ribellione semiserio. Affascinante, ma confuso Viola e il Diavolo, forse troppo ambizioso, forse troppo poco approfondito e sicuramente affrettato nella sua conclusione.

Tuttavia, fare un salto sul sito violaeildiavolo.blogspot.com e leggere i suoi undici episodi, vale sicuramente la pena ed è un ottimo modo di fare la conoscenza del bravo Manià e magari anche degli altri suoi lavori che torvate sulla piattaforma web selfcomics su www.selfcomics.com. Decisamente un autore da tenere d’occhio.

Voi intanto tenete d’occhio ed orecchio queste pagine che le frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).

Mi raccomando ragazzi, diffidate dei contratti firmati col sangue e leggete tante strip.




Ascolta la puntata :

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