Orrore, orrore, ho visto un ramarro marrone che correva nel prato verde.
Benvenuti su Bookmarks, disorientati ascoltatori del Garage Ermetico e perdonatemi tanto, ma desideravo da sempre sfoggiare alla radio la mia orgogliosa erre moscia. Ora che l’ho fatto sopporterò con gioia la giusta sassaiola che subirò da Andrea e Laura. E’ stata una collaborazione breve, ma intensa.
Bando alle ciance e passiamo al racconto della strip di oggi, che tra l’altro va a toccare il più impegnativo degli argomenti. Non ci credete? Beh allora vuol dire che siete quella sparuta parte della popolazione che ha capito l’amore ed i suoi meccanismi. Paco, il nostro autore di oggi, è uno che invece ancora si interroga e, fedele allo storico monito “se non puoi capire qualcosa descrivilo”, ha deciso un bel giorno di pubblicare un web-comic dal titolo Paco & Bianca.
Celando la propria identità dietro un nome d’arte che lui stesso definisce “poco furbo” perché tra i più comuni al mondo, Paco si tuffa con un agile carpiato nella propria sfera personale, esibendo il carattere autobiografico della sua serie e coinvolgendovi direttamente la fidanzata. Una scelta coraggiosa e con risvolti evidenti sulla produzione della strip.
Ciò che sappiamo dei due protagonisti e delle persone a cui sono ispirati è quasi sempre frutto della lettura delle strisce e dei pochissimi cenni biografici che Paco segnala presentandosi al lettore. Lui è un informatico, studente in dirittura d’arrivo agli albori, dottore di ricerca oggi. Napoletano, miope, pigro, innamorato. Spesso convinto di essere un abile stratega dei rapporti di coppia. Spesso smentito dagli eventi.
Lei è una quasi psicologa, lunghi capelli neri, gran fiuto per le bugie. A caratterizzarla forse maggiormente una pazienza non proprio salomonica, oltre alla consueta astuzia femminile, puntualmente superiore e quasi sempre vincente su quella del compagno.
Paco & Bianca è questo: cioè nient’altro che Paco e Bianca. La serie è estremamente semplice nel suo concetto di base e non fa altro che illustrare la vita quotidiana dei due protagonisti. Quasi tutto il resto del mondo è bandito dal fumetto. Un po’ come gli adulti scompaiono dalle strisce dei Peanuts, così tutto ciò che è esterno alla coppia è invisibile ai nostri occhi. Sappiamo che esiste quando Paco telefona al proprio dispotico capo, o quando parla con sua mamma fuori campo, ma non ci è mai mostrato apertamente. Tutto ciò che accade di veramente importante, tutto ciò che davvero ci deve interessare, è il filo dei rapporti tra i nostri eroi innamorati.
Paco ci conduce per mano nella rete di piccoli eventi dall’importanza colossale che caratterizza la vita di ogni giovane coppia, tutti risolti nel tempo di una strip, tutti comuni a chi abbia avuto suo malgrado a che fare con l’amore e con l’altro sesso. Se il cliché è quello del litigio per futili motivi, non mancano momenti più pacati e addirittura scene apertamente romantiche, di quelle che strappano dei commossi “ooooh, che carini” anche ai più rudi taglialegna della Valcamonica.
A tenere insieme il tutto ci sono da un lato la vitale ironia e la verve comica di Paco, abile nel giocare con le contraddizioni ed i luoghi comuni sui due sessi, e dall’altro l’infinita grazia di cui ci dà prova su ogni argomento, ricordandoci a tratti lo sguardo aggraziato e sorridente di autori diversissimi da lui, come Frank Cho o Walt Kelly. Il fatto è che quando leggiamo Paco & Bianca è impossibile non avvertirne la componente autobiografica. Come in un vero e proprio blog, la strip prende la forma di un diario, cita eventi della vita reale dei protagonisti e ne è influenzata direttamente. Paco ci avverte di pause per la preparazione degli esami, interrompe la serie quando la vera Bianca, parte per studiare all’estero. Soprattutto, riversa nel fumetto tutta la cura che si ha per qualcosa o qualcuno a cui si tiene veramente, riuscendo spesso a comunicare questo sentimento anche al lettore, quasi costretto ad affezionarsi ai personaggi come ad una coppia di amici.
La semplicità aggraziata della narrazione è rispettata dalla veste grafica, asciutta ed essenziale, costante nel tempo, nonostante qualche aggiustamento nelle anatomie, improntate ad un super deformed a metà tra la scuola classica delle strip i manga giapponesi.
La serie, che trovate sul sito www.pacoebianca.it, non ha mai avuto l’onore di una raccolta in volume, ed è ahinoi attualmente interrotta al Dicembre del 2007. Sperando che i problemi tecnici che l’hanno costretta ai blocchi si risolvano presto, voi potete riascoltare la nostra puntata di oggi e quelle precedenti all’indirizzo ztrudel.blogspot.com.
Come sempre tenete d'occhio queste pagine e d'orecchio le frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
Mi raccomando cuori infranti, leggete tante strip.
Benvenuti su Bookmarks, disorientati ascoltatori del Garage Ermetico e perdonatemi tanto, ma desideravo da sempre sfoggiare alla radio la mia orgogliosa erre moscia. Ora che l’ho fatto sopporterò con gioia la giusta sassaiola che subirò da Andrea e Laura. E’ stata una collaborazione breve, ma intensa.
Bando alle ciance e passiamo al racconto della strip di oggi, che tra l’altro va a toccare il più impegnativo degli argomenti. Non ci credete? Beh allora vuol dire che siete quella sparuta parte della popolazione che ha capito l’amore ed i suoi meccanismi. Paco, il nostro autore di oggi, è uno che invece ancora si interroga e, fedele allo storico monito “se non puoi capire qualcosa descrivilo”, ha deciso un bel giorno di pubblicare un web-comic dal titolo Paco & Bianca.
Celando la propria identità dietro un nome d’arte che lui stesso definisce “poco furbo” perché tra i più comuni al mondo, Paco si tuffa con un agile carpiato nella propria sfera personale, esibendo il carattere autobiografico della sua serie e coinvolgendovi direttamente la fidanzata. Una scelta coraggiosa e con risvolti evidenti sulla produzione della strip.
Ciò che sappiamo dei due protagonisti e delle persone a cui sono ispirati è quasi sempre frutto della lettura delle strisce e dei pochissimi cenni biografici che Paco segnala presentandosi al lettore. Lui è un informatico, studente in dirittura d’arrivo agli albori, dottore di ricerca oggi. Napoletano, miope, pigro, innamorato. Spesso convinto di essere un abile stratega dei rapporti di coppia. Spesso smentito dagli eventi.
Lei è una quasi psicologa, lunghi capelli neri, gran fiuto per le bugie. A caratterizzarla forse maggiormente una pazienza non proprio salomonica, oltre alla consueta astuzia femminile, puntualmente superiore e quasi sempre vincente su quella del compagno.
Paco & Bianca è questo: cioè nient’altro che Paco e Bianca. La serie è estremamente semplice nel suo concetto di base e non fa altro che illustrare la vita quotidiana dei due protagonisti. Quasi tutto il resto del mondo è bandito dal fumetto. Un po’ come gli adulti scompaiono dalle strisce dei Peanuts, così tutto ciò che è esterno alla coppia è invisibile ai nostri occhi. Sappiamo che esiste quando Paco telefona al proprio dispotico capo, o quando parla con sua mamma fuori campo, ma non ci è mai mostrato apertamente. Tutto ciò che accade di veramente importante, tutto ciò che davvero ci deve interessare, è il filo dei rapporti tra i nostri eroi innamorati.
Paco ci conduce per mano nella rete di piccoli eventi dall’importanza colossale che caratterizza la vita di ogni giovane coppia, tutti risolti nel tempo di una strip, tutti comuni a chi abbia avuto suo malgrado a che fare con l’amore e con l’altro sesso. Se il cliché è quello del litigio per futili motivi, non mancano momenti più pacati e addirittura scene apertamente romantiche, di quelle che strappano dei commossi “ooooh, che carini” anche ai più rudi taglialegna della Valcamonica.
A tenere insieme il tutto ci sono da un lato la vitale ironia e la verve comica di Paco, abile nel giocare con le contraddizioni ed i luoghi comuni sui due sessi, e dall’altro l’infinita grazia di cui ci dà prova su ogni argomento, ricordandoci a tratti lo sguardo aggraziato e sorridente di autori diversissimi da lui, come Frank Cho o Walt Kelly. Il fatto è che quando leggiamo Paco & Bianca è impossibile non avvertirne la componente autobiografica. Come in un vero e proprio blog, la strip prende la forma di un diario, cita eventi della vita reale dei protagonisti e ne è influenzata direttamente. Paco ci avverte di pause per la preparazione degli esami, interrompe la serie quando la vera Bianca, parte per studiare all’estero. Soprattutto, riversa nel fumetto tutta la cura che si ha per qualcosa o qualcuno a cui si tiene veramente, riuscendo spesso a comunicare questo sentimento anche al lettore, quasi costretto ad affezionarsi ai personaggi come ad una coppia di amici.
La semplicità aggraziata della narrazione è rispettata dalla veste grafica, asciutta ed essenziale, costante nel tempo, nonostante qualche aggiustamento nelle anatomie, improntate ad un super deformed a metà tra la scuola classica delle strip i manga giapponesi.
La serie, che trovate sul sito www.pacoebianca.it, non ha mai avuto l’onore di una raccolta in volume, ed è ahinoi attualmente interrotta al Dicembre del 2007. Sperando che i problemi tecnici che l’hanno costretta ai blocchi si risolvano presto, voi potete riascoltare la nostra puntata di oggi e quelle precedenti all’indirizzo ztrudel.blogspot.com.
Come sempre tenete d'occhio queste pagine e d'orecchio le frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
Mi raccomando cuori infranti, leggete tante strip.
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1 commento:
Ti ringrazio molto della bellissima recensione, che scopro solo ora e per caso.
Per la cronaca, PeB da allora ha ripreso, anche se con scarsa puntualità :).
Saluti!
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