Come in una canzone degli Scorpions, come in uno sproloquio di Franco Melli, come nei sordidi desideri di uno scrittore appassionato di rime idiote, spira forte in questo periodo storico il vento del cambiamento. Un presidente nero, l’Onda degli studenti, Beckham al Milan, il curling finalmente sport nazionale in diretta in prima serata sulla pay tv. C’è persino il pacchetto Sky Curling, se lo sottoscrivi prima dell’inverno ti regalano in promozione una spugnetta per pulire i graffi del pavimento, così magari impari a lanciare il coso lì, il marmo scivoloso quando ancora non c’è il ghiaccio.
E in questo turbine di rutilante modificarsi dei corsi e ricorsi del Tar e della storia, potevamo noi non imprimere una svolta, lasciare un segno improvviso, stupirvi come Marisa Tomei che vince l’Oscar? Potevamo eccome, ma già che c’eravamo abbiamo svoltato e, dopo tanti web-comic scelti apposta perché divertenti, freschi, interessanti, oggi vi parliamo di Fumetti Pallosi. Finalmente.
Il caso vuole che noi non si intenda in generale i fumetti pallosi, tipo tutti i fumetti pallosi d’Italia o l’insieme dei fumetti pallosi della rete. No. Parliamo di una web-strip che reca questo proprio titolo. Che più che un titolo è una bandiera, un obiettivo, una meta da raggiungere, quasi un’ossessione. Sul sito che la ospita, il link che fa accedere ai commenti, invita a lasciare traccia di sé con la parola “Annoiaci”. No, non è un titolo, è un manifesto programmatico, è la formulazione verbale di un sogno. Come dire, “più noia per tutti”, affermare un bisogno e incitare alla lotta chi crede in ciò che è palloso.
Di cosa potrà mai parlare una strip così? Di tutto ciò che pare divertente ed invece no, poi alla fine no. Di tutte quelle promesse non mantenute che ti fanno dire, beh, che palle. Di tutto ciò che può rivelarsi soporifero, banale, quotidiano, assolutamente non divertente né eccitante. Ci vuole poco: due vignette e via. La prima in cui si pongono le premesse, non si sa bene di cosa. Di una battuta, verrebbe da pensare. Esempio: un tizio si affaccia alla finestra e dice “oggi è proprio una perfetta giornata per andare a sciare”. Nella vignetta successiva dice:” peccato che sia Agosto”.
Fa ridere? No, certo che no. Avrebbe potuto? Probabilmente, ma anche no. E in questo caso, appunto no, per niente. E’ come la barzelletta della pallina rossa, o quella di Pierino che dice alla mamma “Non ho preso io la marmellata”. E invece era stato lui. Sono quei casi in cui la fantasia supera la realtà in normalità pallosa. Fumetti Pallosi raccoglie questi casi e ce li propone uno dopo l’altro in due vignette di fulminante, apparente inutilità.
Fermi tutti. Perché c’è qualcosa che non va. Che vuol dire “uno dopo l’altro”? Forse che Claudio è impazzito? Se questi Fumetti Pallosi sono davvero così pallosi, chi gliel’ha fatto fare di leggerne più di uno? Perché non cambiare indirizzo web ed andarsi a leggere qualcosa di divertente?
Ma, miei sprovveduti ascoltatori, proprio qui sta il miracolo. In quell’”uno dopo l’altro” sta la genialità e la forza della strip di oggi.
Fumetti Pallosi è una delle trappole comunicative meglio congegnate in cui ci sia capitato di incappare. Leggi la prima strip e ti domandi “ma è tutto così questo fumetto?”. La seconda viene da sé, in cerca di conferme. La terza sembrerebbe essere l’ultima occasione che sei disposto a dare a questa cosa noiosa. E a quel punto ci sei già finito dentro con tutte le scarpe. Ancora non ridi, ma ti domandi “quanti altri modi ci saranno di scrivere una strip così, senza far ridere nemmeno di striscio”. Sei incastrato dal quesito e continui nella lettura, scoprendo che non è mica facile deludere ogni volta le aspettative, non dire assolutamente nulla di comico o rilevante in due vignette. Tra la decima e l’undicesima striscia è troppo tardi. Ti scopri a ridere dell’inventiva al contrario di questa serie assolutamente folle nel suo essere così banale.
E’ la dimensione di catalogo di normalità, la vera natura del successo di Fumetti Pallosi, una serie che ti guida lentamente alla risata, praticamente plagiandoti. Che ti fa credere di essere uno stanco passatempo di uno che non ha niente da dire, che non ha di meglio da fare che pubblicare fumetti privi di senso. Ma la pazienza soccorre gli audaci ed i curiosi, e rivela a chi legga le vignette una dietro l’altra, superando la loro dimensione individuale, un progetto ed un disegno divertenti di per sé, una ricerca dello zero comico eversiva e costante.
Il tratto di Luigi Ferrini, autore di Fumetti Pallosi, pur rimanendo sempre molto semplice, cambia di volta in volta, facendo riferimento ora ad una grafica da “settimana enigmistica”, ora ad un tratto francese da Hergé [lo sappiamo che è belga, non fate i precisini :)], l’autore del celeberrimo Tintin.
Da segnalare poi la serie parallela Deadly Stupid Tales, più scopertamente comica, che vede protagonista una Morte personificata con l’abitudine di spiazzare ignari passanti e contraddire l’ottimismo delle sue povere vittime.
Insomma, se anche voi siete fuori dal tunnell ell ell ell del divertimento, digitate senza esitazione www.fumettipallosi.org, e stupitevi anche voi di come si possa essere comici senza chiusa comica.
Se non vi sarete annoiati abbastanza potrete tornare a leggerci ed ascoltarci sul sito ztrudel.blogspot.com. e sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
A presto ragazzi e leggete tante strip.
E in questo turbine di rutilante modificarsi dei corsi e ricorsi del Tar e della storia, potevamo noi non imprimere una svolta, lasciare un segno improvviso, stupirvi come Marisa Tomei che vince l’Oscar? Potevamo eccome, ma già che c’eravamo abbiamo svoltato e, dopo tanti web-comic scelti apposta perché divertenti, freschi, interessanti, oggi vi parliamo di Fumetti Pallosi. Finalmente.
Il caso vuole che noi non si intenda in generale i fumetti pallosi, tipo tutti i fumetti pallosi d’Italia o l’insieme dei fumetti pallosi della rete. No. Parliamo di una web-strip che reca questo proprio titolo. Che più che un titolo è una bandiera, un obiettivo, una meta da raggiungere, quasi un’ossessione. Sul sito che la ospita, il link che fa accedere ai commenti, invita a lasciare traccia di sé con la parola “Annoiaci”. No, non è un titolo, è un manifesto programmatico, è la formulazione verbale di un sogno. Come dire, “più noia per tutti”, affermare un bisogno e incitare alla lotta chi crede in ciò che è palloso.
Di cosa potrà mai parlare una strip così? Di tutto ciò che pare divertente ed invece no, poi alla fine no. Di tutte quelle promesse non mantenute che ti fanno dire, beh, che palle. Di tutto ciò che può rivelarsi soporifero, banale, quotidiano, assolutamente non divertente né eccitante. Ci vuole poco: due vignette e via. La prima in cui si pongono le premesse, non si sa bene di cosa. Di una battuta, verrebbe da pensare. Esempio: un tizio si affaccia alla finestra e dice “oggi è proprio una perfetta giornata per andare a sciare”. Nella vignetta successiva dice:” peccato che sia Agosto”.
Fa ridere? No, certo che no. Avrebbe potuto? Probabilmente, ma anche no. E in questo caso, appunto no, per niente. E’ come la barzelletta della pallina rossa, o quella di Pierino che dice alla mamma “Non ho preso io la marmellata”. E invece era stato lui. Sono quei casi in cui la fantasia supera la realtà in normalità pallosa. Fumetti Pallosi raccoglie questi casi e ce li propone uno dopo l’altro in due vignette di fulminante, apparente inutilità.
Fermi tutti. Perché c’è qualcosa che non va. Che vuol dire “uno dopo l’altro”? Forse che Claudio è impazzito? Se questi Fumetti Pallosi sono davvero così pallosi, chi gliel’ha fatto fare di leggerne più di uno? Perché non cambiare indirizzo web ed andarsi a leggere qualcosa di divertente?
Ma, miei sprovveduti ascoltatori, proprio qui sta il miracolo. In quell’”uno dopo l’altro” sta la genialità e la forza della strip di oggi.
Fumetti Pallosi è una delle trappole comunicative meglio congegnate in cui ci sia capitato di incappare. Leggi la prima strip e ti domandi “ma è tutto così questo fumetto?”. La seconda viene da sé, in cerca di conferme. La terza sembrerebbe essere l’ultima occasione che sei disposto a dare a questa cosa noiosa. E a quel punto ci sei già finito dentro con tutte le scarpe. Ancora non ridi, ma ti domandi “quanti altri modi ci saranno di scrivere una strip così, senza far ridere nemmeno di striscio”. Sei incastrato dal quesito e continui nella lettura, scoprendo che non è mica facile deludere ogni volta le aspettative, non dire assolutamente nulla di comico o rilevante in due vignette. Tra la decima e l’undicesima striscia è troppo tardi. Ti scopri a ridere dell’inventiva al contrario di questa serie assolutamente folle nel suo essere così banale.
E’ la dimensione di catalogo di normalità, la vera natura del successo di Fumetti Pallosi, una serie che ti guida lentamente alla risata, praticamente plagiandoti. Che ti fa credere di essere uno stanco passatempo di uno che non ha niente da dire, che non ha di meglio da fare che pubblicare fumetti privi di senso. Ma la pazienza soccorre gli audaci ed i curiosi, e rivela a chi legga le vignette una dietro l’altra, superando la loro dimensione individuale, un progetto ed un disegno divertenti di per sé, una ricerca dello zero comico eversiva e costante.
Il tratto di Luigi Ferrini, autore di Fumetti Pallosi, pur rimanendo sempre molto semplice, cambia di volta in volta, facendo riferimento ora ad una grafica da “settimana enigmistica”, ora ad un tratto francese da Hergé [lo sappiamo che è belga, non fate i precisini :)], l’autore del celeberrimo Tintin.
Da segnalare poi la serie parallela Deadly Stupid Tales, più scopertamente comica, che vede protagonista una Morte personificata con l’abitudine di spiazzare ignari passanti e contraddire l’ottimismo delle sue povere vittime.
Insomma, se anche voi siete fuori dal tunnell ell ell ell del divertimento, digitate senza esitazione www.fumettipallosi.org, e stupitevi anche voi di come si possa essere comici senza chiusa comica.
Se non vi sarete annoiati abbastanza potrete tornare a leggerci ed ascoltarci sul sito ztrudel.blogspot.com. e sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
A presto ragazzi e leggete tante strip.
Ascolta la puntata :
2 commenti:
Sei più fuori di Luigi! :)
io lo conosco bene...:P
firmato:
luigi sa chi sono ! :-)
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