Che noia. Oh, ma che noia.
In questo periodo non succede proprio nulla, non trovate? Si fatica a trovar qualcosa di cui parlare. Cos’è poi mai successo a Lucca, lo scorso week end? C’erano per caso ospiti interessanti? Ho forse stretto la mano a John Romita jr.? Il mio capo, Davide Morando, lo ha per caso intervistato ricevendo pure un disegno in regalo, rendendomi livido d’invidia? Eh? E poi anche in generale nel mondo, è calma piatta o sbaglio? Sento cantare in continuazione quella canzone sul Papa Nero dei Pitura Fresca, ve la ricordate? La portarono anche a San Remo. Non so…sarà successo qualcosa. Qualcuno sa per caso come sono finite le elezioni Usa?
Per fortuna c’è Bookmarks, che settimanalmente provvede a darvi materiale per accesi dibattiti tipo: ci indispettisce più la erre moscia del conduttore o la sua assoluta mancanza di meriti e competenze? O ancora: meglio incolpare Laura o Andrea per la presenza di questo fastidioso figuro nel loro programma? E quale, quale il ruolo di Francesco? Calma, calma, la discussione potrà riprendere tra qualche minuto, quando avremo finito di parlarvi della strip odierna, e, vedrete, non sarà il più semplice degli argomenti.
Quest’oggi infatti vi parliamo di Xkcd, cioè, ìcs, kappa, ci di, per dirla all’italiana. Non affannatevi a cercare corrispondenze, a supporre acronimi. Per ammissione dell’autore stesso queste quattro lettere non hanno alcun significato, e questo è solo il primo dei bastonii che Rundall Munroe ha voluto mettere fra le ruote dei recensori della sua opera.
Ne volete un altro? Beh, Munroe non è un disegnatore. O meglio, nel mondo dei comic sarebbe ciò che si definisce un pessimo disegnatore, una ciabatta, una zampa di gallina. Non raggiunge neanche di striscio un livello che si possa definire professionale, nemmeno rifugiandosi in uno stile caricaturale o personale. Basta un’occhiata ad una qualsiasi delle sue vignette, per rendersi conto della sua piena consapevolezza di questa situazione. Xkcd è infatti un capostipite delle stick strip, ovvero di quelle web-strip che hanno per protagonisti omini a bastoncino, di quelli che tutti noi abbiamo disegnato dai tre ai sei anni. Quindi via, altro argomenti tipico da recensione da barrare. Mica possiamo parlarvi più di tanto del tratto, dello stile, dell’evoluzione della tecnica. Insomma, sono omini a bastoncino.
Ci stavamo quasi dimenticando di avvertirvi che Xkcd non è una serie. Non ci sono storyline, non ci sono protagonisti. Ogni tavola o vignetta fa storia a sé e non ci sono schemi riconoscibili. Ogni tanto ci troviamo di fronte a singole scene, ogni tanto a tavole strutturate. A volte si tratta di dialoghi, a volte non ci sono parole. Non c’è griglia ricorrente né tendenze riconoscibili.
Alcuni di voi, mi rendo conto si staranno chiedendo di che cavolo parla questo Xkcd e perché mai merita di essere recensito. I testi. I testi di questo fumetto sono un capolavoro, cari ascoltatori. Più in generale la carica ironica e la profondità del loro autore rendono un web-comic così atipico ed apparentemente insignificante, una vera perla dell’umorismo intelligente. Vi bastino un paio di coordinate: Randall Munroe è un ex scienziato della Nasa, che a scuola e sul lavoro scarabocchiava nelle pause. Si divertiva a fare i suoi fumettini colmi di sarcasmo su qualunque argomento della vita quotidiana. La sua ovviamente. E com’è l’esistenza di tutti i giorni di uno scienziato? Non dissimile da quella di chiunque altro, se non che, ogni tanto, e senza soluzione di continuità, irrompono gli argomenti del suo lavoro. La matematica, la fisica, la teoria dei quanti, l’unoverso a stringhe. Queste cose qui insomma.
Munroe, un bel giorno del 2005 decide di prendere i suoi taccuini e di scannerizzare i suoi scarabocchi. Mette in rete questo materiale assolutamente spontaneo e riceve un tale riscontro dai lettori che con il tempo decide di proseguire la cosa, di dedicargli un po’ di impegno e di progettazione. Nasce così la sua strip che lui stesso definisce come un “webcomic sul romanticismo, sul sarcasmo, sulla matematica e sul linguaggio”. In pratica su tutti gli argomenti possibili ed immaginabili.
Munroe scherza sulla filosofia e sulla scienza, sull’amore e sui rapporti umani, sulla politica e l’informatica. E’ un vulcano spontaneo di ironia pungente ed imprevedibile ed usa al meglio tutte le frecce al suo arco. Incredibilmente, di fronte ad una tale varietà di argomenti, la povertà del suo stile grafico è una risorsa in più. I suoi stickmen non sono caratterizzati, non hanno faccia né identità. Potrebbero essere chiunque, dei prototipi di umanità, degli Everymen del ventunesimo secolo che osservano un universo complesso e lo interpretano attraverso la lente della contraddizione e dell’assurdo, ridendone a crepapelle.
Noi siamo conquistati ed ammirati da questo web-comic del tutto particolare e stravagante, non a caso votato come migliore strip-blog del 2007 dagli utenti di weblogawards.org. Se siete curiosi di capire come mai correte sul sito www.xkcd.com a fare la conoscenza di Randall Munroe e del suo mondo a due dimensioni. Nel lasciarvi e nel darvi appuntamento a settimana prossima vi ricordiamo di ascoltarci sempre qui e sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
Non diventate troppo intelligenti e leggete tante strip.
In questo periodo non succede proprio nulla, non trovate? Si fatica a trovar qualcosa di cui parlare. Cos’è poi mai successo a Lucca, lo scorso week end? C’erano per caso ospiti interessanti? Ho forse stretto la mano a John Romita jr.? Il mio capo, Davide Morando, lo ha per caso intervistato ricevendo pure un disegno in regalo, rendendomi livido d’invidia? Eh? E poi anche in generale nel mondo, è calma piatta o sbaglio? Sento cantare in continuazione quella canzone sul Papa Nero dei Pitura Fresca, ve la ricordate? La portarono anche a San Remo. Non so…sarà successo qualcosa. Qualcuno sa per caso come sono finite le elezioni Usa?
Per fortuna c’è Bookmarks, che settimanalmente provvede a darvi materiale per accesi dibattiti tipo: ci indispettisce più la erre moscia del conduttore o la sua assoluta mancanza di meriti e competenze? O ancora: meglio incolpare Laura o Andrea per la presenza di questo fastidioso figuro nel loro programma? E quale, quale il ruolo di Francesco? Calma, calma, la discussione potrà riprendere tra qualche minuto, quando avremo finito di parlarvi della strip odierna, e, vedrete, non sarà il più semplice degli argomenti.
Quest’oggi infatti vi parliamo di Xkcd, cioè, ìcs, kappa, ci di, per dirla all’italiana. Non affannatevi a cercare corrispondenze, a supporre acronimi. Per ammissione dell’autore stesso queste quattro lettere non hanno alcun significato, e questo è solo il primo dei bastonii che Rundall Munroe ha voluto mettere fra le ruote dei recensori della sua opera.
Ne volete un altro? Beh, Munroe non è un disegnatore. O meglio, nel mondo dei comic sarebbe ciò che si definisce un pessimo disegnatore, una ciabatta, una zampa di gallina. Non raggiunge neanche di striscio un livello che si possa definire professionale, nemmeno rifugiandosi in uno stile caricaturale o personale. Basta un’occhiata ad una qualsiasi delle sue vignette, per rendersi conto della sua piena consapevolezza di questa situazione. Xkcd è infatti un capostipite delle stick strip, ovvero di quelle web-strip che hanno per protagonisti omini a bastoncino, di quelli che tutti noi abbiamo disegnato dai tre ai sei anni. Quindi via, altro argomenti tipico da recensione da barrare. Mica possiamo parlarvi più di tanto del tratto, dello stile, dell’evoluzione della tecnica. Insomma, sono omini a bastoncino.
Ci stavamo quasi dimenticando di avvertirvi che Xkcd non è una serie. Non ci sono storyline, non ci sono protagonisti. Ogni tavola o vignetta fa storia a sé e non ci sono schemi riconoscibili. Ogni tanto ci troviamo di fronte a singole scene, ogni tanto a tavole strutturate. A volte si tratta di dialoghi, a volte non ci sono parole. Non c’è griglia ricorrente né tendenze riconoscibili.
Alcuni di voi, mi rendo conto si staranno chiedendo di che cavolo parla questo Xkcd e perché mai merita di essere recensito. I testi. I testi di questo fumetto sono un capolavoro, cari ascoltatori. Più in generale la carica ironica e la profondità del loro autore rendono un web-comic così atipico ed apparentemente insignificante, una vera perla dell’umorismo intelligente. Vi bastino un paio di coordinate: Randall Munroe è un ex scienziato della Nasa, che a scuola e sul lavoro scarabocchiava nelle pause. Si divertiva a fare i suoi fumettini colmi di sarcasmo su qualunque argomento della vita quotidiana. La sua ovviamente. E com’è l’esistenza di tutti i giorni di uno scienziato? Non dissimile da quella di chiunque altro, se non che, ogni tanto, e senza soluzione di continuità, irrompono gli argomenti del suo lavoro. La matematica, la fisica, la teoria dei quanti, l’unoverso a stringhe. Queste cose qui insomma.
Munroe, un bel giorno del 2005 decide di prendere i suoi taccuini e di scannerizzare i suoi scarabocchi. Mette in rete questo materiale assolutamente spontaneo e riceve un tale riscontro dai lettori che con il tempo decide di proseguire la cosa, di dedicargli un po’ di impegno e di progettazione. Nasce così la sua strip che lui stesso definisce come un “webcomic sul romanticismo, sul sarcasmo, sulla matematica e sul linguaggio”. In pratica su tutti gli argomenti possibili ed immaginabili.
Munroe scherza sulla filosofia e sulla scienza, sull’amore e sui rapporti umani, sulla politica e l’informatica. E’ un vulcano spontaneo di ironia pungente ed imprevedibile ed usa al meglio tutte le frecce al suo arco. Incredibilmente, di fronte ad una tale varietà di argomenti, la povertà del suo stile grafico è una risorsa in più. I suoi stickmen non sono caratterizzati, non hanno faccia né identità. Potrebbero essere chiunque, dei prototipi di umanità, degli Everymen del ventunesimo secolo che osservano un universo complesso e lo interpretano attraverso la lente della contraddizione e dell’assurdo, ridendone a crepapelle.
Noi siamo conquistati ed ammirati da questo web-comic del tutto particolare e stravagante, non a caso votato come migliore strip-blog del 2007 dagli utenti di weblogawards.org. Se siete curiosi di capire come mai correte sul sito www.xkcd.com a fare la conoscenza di Randall Munroe e del suo mondo a due dimensioni. Nel lasciarvi e nel darvi appuntamento a settimana prossima vi ricordiamo di ascoltarci sempre qui e sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
Non diventate troppo intelligenti e leggete tante strip.
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