Bentornati, amici di Bookmarks e del Garage Ermetico. Avete passato bene la pausa pasquale, oppure la nostra mancanza vi ha distrutti e avete passato una tristissima gita di pasquetta senza una nuova web-strip settimanale? In un caso o nell’altro, allegri, perché l’attesa è finita. Ululate alla luna, innalzate canti ai vostri numi e fate la conoscenza del fumetto che vado a raccontarvi oggi.
Iniziamo dicendo che questa volta ho voluto un po’ cambiare le carte in tavola. Di solito qui su Bookmarks si parla di web-comic con una loro identità ben precisa, di cui sappiamo più o meno tutto, lavori insomma più o meno compiuti, su cui dare un giudizio sicuro, anche di valore. Questa settimana invece abbiamo a che fare con una nascita, un’opera ancora in fase di costruzione, un autore che sperimenta, forse ancora in cerca della strada migliore da percorrere per la sua opera.
L’autore è Ramon Perèz, e la sua opera è Kukuburi.
Nadia è una giovane abitante di non si sa quale grande metropoli americana. Single disordinata e pigra, si sveglia con molta calma una mattina come tante e con molta calma si reca al suo lavoro di fattorino, per il solito giro di consegne porta a porta. Inforca la sua Vespa originale dal portapacchi stracarico, con il fido camaleonte Mister B. sulla spalla, ignara del fatto che questo è l’ultimo giorno della sua vita come la conosce. Le basterà attraversare l’arcata di un semplice cancello per ritrovarsi catapultata in una realtà bizzarra e visionaria.
Come se il volo di uno stormo di balene arancioni non fosse sufficiente a farle venire il dubbio che si tutto un sogno, il suo fido cucciolo di rettile inizia a parlarle. La conversazione, che avviene sulla testa di una gigantesca giraffa color lilla, è confusa e concitata. Mister B sembra preoccupato e la sua tensione aumenta quando Nadia gli viene strappata da un gruppo di mante nere come la notte che la trascinano di fronte a Lui, l’Altro, il Nemico, uno scheletro in giacca nera e camicia rossa che la sfida ad una partita di…battaglia navale?
Ok, tranquilli ragazzi, non è un acido, cioè, io non sono in acido, questo no, ma per Ramon Perez non posso garantire. Quel che vi ho raccontato è decisamente l’inizio di una strana avventura, che questo cartoonist già affermato ed eclettico (ha lavorato come illustratore nei più svariati campi, dalla pubblicità ai giochi di ruolo) conduce con una tecnica narrativa e grafica davvero particolare. Artista spettacolare e dal tratto particolareggiato e dinamico, Perez ha uno stile che mi ricorda un Carlos Pacheco più rotondo e caricaturale che ha rubato qualche espressione a Jeff Smith, con un tratto comunque molto americano ed influenzato dallo stile dei comics. Inusuale invece l’uso e la costruzione delle sue tavole: piccole, quadrate, con poche vignette dagli spigoli arrotondati, sempre molto appariscenti e sempre molto brevi, in termini narrativi.
Con le sue due uscite settimanali, i dialoghi rapidi ed intensi ed i pochi, rapidissimi eventi che ogni tavola racconta, Kukuburi è un web-comic d’avventura dal ritmo narrativo forsennato, in cui le singole tavole non sono mai autonome o concluse, ma come in un fumetto di ampio respiro, fanno parte di un racconto fluido e di ampio respiro. L’effetto di lettura è davvero spiazzante per un appassionato di web-strip, abituato agli episodi, magari alle battute fulminanti in chiusura di tavola.
Invece quest’opera è un tutt’uno narrativo, un’avventura psichedelica che procede con lentezza. Dopo poco più di un anno di pubblicazione infatti, siamo ancora praticamente al prologo della storia. Nadia sembra essere l’elemento principale di una guerra tra due eserciti, un’eroina trascinata in un folle mondo dalle forze del bene che però la smarriscono prima di poterle spiegare i suoi compiti. A lei e a noi, che rimaniamo curiosi e con un palmo di naso, ansiosi di sapere di più ed un po’ preoccupati dalla prospettiva di dover ancora aspettare chissà quanto prima di capire qualcosa di questo fumetto sicuramente interessate per le sue atmosfere potenti e spettacolari, la sua vicenda accattivante, anche se non originalissima, ed il suo curioso modo di raccontare gli eventi.
Insomma Kukuburi è una proposta, una speranza, un lavoro pieno di potenziale che potrebbe rivelarsi una splendida sorpresa come una delusione totale senza capo né coda. Vi sfido a farvi una vostra idea e magari farvi prendere dalla voglia di scommettere sull’una o sull’altra possibilità visitando il sito www.kukuburi.com. Che bello chiudere una puntata lasciandovi per una volta con il dubbio.
Se invece nella vita vi piacciono le certezze, vi ricordo che torniamo sia su queste pagine che sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
Buona settimana, allucinati ascoltatori: leggete tante strip.
Ascolta la puntata :
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