Ascoltatrici di Bookmarks eccomi qui. Sono Claudio, sono alto un metro e settantasei, capelli castano scuro, occhi castano molto scuro, sono appassionato di montagna, esperto sciatore, rocciatore molto scarso e studente di lettere pietosamente fuoricorso. E soprattutto non si vede che mi sono da poco iscritto a Facebook, vero?
E, a proposito di cose che stanno riscuotendo successo, oggi vi raccontiamo di una delle web-strip che raccoglie maggiori consensi oltreoceano. Prenotate il low cost transatlantico, perché si vola a New York a casa di Bob the Squirrel: Bob lo scoiattolo, per i non anglofoni.
L’opera del trentatreenne Frank Page ha tutte le carte in regola per spaccare e fare il botto, come dicono i giovani, i vecchi e i conduttori single di trasmissioni radiofoniche (cosa aspettate a winkarmi??).
Per una volta voglio partire dalla grafica di questo web-comic, ottimo esempio di come questo prodotto sia una studiata macchina da successo. Qui in redazione infatti, è subito scattato il nostro senso di riconoscimento, immediata reazione a qualcosa di familiare nei disegni di Page. E tuttavia, la pur immensa macchina analititica dei sei\settecento redattori di Bookmarks, non è stata in grado di identificare la fonte precisa della sensazione. Si sono sptrecati nomi e paragoni: da Jeff Smith, autore di Bone, a Mc Donnel di Mutts, citato soprattutto nel lettering. Addirittura sono stati scomodati amici come Federico Tramonte ed italici mostri sacri come Silver. Niente, nessuno soddifaceva appieno la richiesta.
Tirando le fila, Page fa breccia nella memoria visiva degli appassionati, con uno stile a metà fra quello classico delle strip in bianco e nero (a colori quella domenicale) e quello più spigoloso e carico di tanti fumetti underground degli anni ottanta e settanta.
E passando alla struttura narrativa la musica cambia poco, riproponendoci di nuovo note già sentite e melodie evocative. Il plot è molto molto semplice: Frank Page fa di se stesso il protagonista della serie e traduce a fumetti le proprie giornate, avendo la cura di aggiungere ai protagonisti della sua vita quotidiana un curioso scoiattolo parlante. Bob appunto, come da titolo della strip, vera e propria spalla del protagonista, sempre pronto a rubargli la scena. Petulante ed un po’ nevrotico, scorretto e pungente, Bob dice quel che Frank non ha il coraggio di dire, e si fa di volta in volta sprone sferzante o valvola di sfogo quasi psicanalitica delle sue frustrazioni.
Beh? Non vi è squillato dentro alcun campanello? A noi sì. L’idea di base della serie è infatti quella che il mio capo, Davide Curioso Morando, definirebbe da reality-strip, non diversa da quella di Eriadan, forse il web comic più popolare d’Italia. Che dire poi del compagno peloso? Se la nostra memoria salta molto rapidamente al tigrotto di peluche di Calvin e Hobbes, facendo qualche passo più in là arriviamo al paragone meno scontato, ma forse ancor più calzante, con il Giuda Ortolaniano di Venerdì 12, anch’egli straniante voce della coscienza di un protagonista sentimentalmente un po’ bloccato.
Tutte queste curiose corrispondenze le ho volute buttare lì alla rinfusa, senza distinguere tra autori ed opere precedenti o successivi al lavoro di Page, perché il succo del discorso non è affermare o meno che Page ha copiato o che, viceversa, ha fatto scuola. Il punto è che qui sono riconoscibili componenti fondamentali di moltissime opere di grande o grandissimo successo. La ricetta, insomma, contiene tutti gli ingredienti giusti.
Eppure…
Eppure per una volta ci tocca vuotare il sacco, cari amici, e confessarvi che Bob the Squirrel non è riuscito a convincerci fino in fondo. Per essere una serie così ampiamente votata all’umorismo e graficamente connotata alla caricatura, troppo spesso assume toni di mezzo, indecisi fra la risata ed il sorriso, e addirittura, ogni tanto, si scopre debole nei testi e nella verve comica, salvo poi regalare alcune tavole intensissime e davvero da scompisciarsi. Frank Page insomma vince ma non convince, secondo il nostro personale giudizio.
Chi invece si è lasciato convincere del tutto da Bob the Squirrel, lo ha pubblicato e tradotto qui in Italia: alcune tavole di Frank Page sono infatte comparse nel 2007 sui quattro numeri di Strip Season, rivista totalmente dedicata ale strip edita da Bottero edizioni. Se vi siete persi la rivista, non disperate: correte su www.bobthesquirrel.com, e magari fateci sapere se la pensatte come noi, oppure insultateci senza pietà per non aver compreso fino in fondo la grandezza di questa serie, venendoci a trovare su ztrudel.blogspot.com, dove potrete leggere ed ascoltare questa e tutte le altre puntate di Bookmarks.
Ricordatevi poi che noi torniamo ovviamente sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
L’importante però è che leggiate tante strip.
Ascolta la puntata :
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