mercoledì 29 ottobre 2008

Bookmarks Puntata 25 - 11 Ottobre 2008




Cari fratelli e care sorelle, è inutile che vi lamentiate adesso. Duemila anni, sono duemila anni che vi viene ripetuto e voi niente, non ci avete creduto. Visto? Chi aveva ragione? Chi aveva ragione? Avete voluto credere nel profitto, nel guadagno, nel lavoro, nel denaro? Il Dio Denaro? E adesso che c’è la crisi, è inutile, ve lo possiamo sventolare in faccia che i soldi sono nulla, scompaiono e l’unico valore eterno, immutabile sono le Web-strip. (AMEN FRATELLO!)

E così, invece di affannarvi con i futures e le obbligazioni, fareste meglio a darci retta ed ascoltarci attentamente. Anche perché la serie che andiamo ad analizzare adesso adesso, rischia di tornarvi utile per davvero, ammesso che tenga fede al suo sottotitolo. L’ospite di questa puntata di Bookmarks è infatti Zorflick.

Ah, volete sapere il sottotitolo? “Come essere felici nonostante se stessi anche adesso che siamo arrivati ai trenta e la festa è finita”

A questo punto i miei venticinque ascoltatori si saranno divisi in due grandi fazioni: quelli che hanno passato i trenta, che sono indecisi tra il maledirmi e lo spegnere la radio intristiti e quelli che ancora no, la festa non l’hanno finita, tentennanti fra il pensare malinconici al futuro e lo sbeffeggiare la generazione precedente. Beh, a noi sembra di avere un ottimo consiglio per tutti: andatevi a leggere Zorflick e vedrete che vi si risolleverà il morale.

Per spiegare Zorflick bisogna partire da Lui, il suo autore. E Lui è Lui in senso stretto, pronome personale obliquo reso nome d’arte da Matteo, bergamasco web-designer che nel 2004 ha iniziato a mettere in rete i suoi lavori, ma che sostiene di disegnare da sempre e fare fumetto sin dalla notte dei tempi. Se Lui è l’autore, Theo è il protagonista della serie, cioè la metà che non scrive e disegna, ma si limita a vivere nel mondo reale. Se così possiamo definirlo.

Sì, perché nel mondo di Zorflick pare proprio che non ci sia poi molto di normale. Da un lato infatti ci sono gli amici di Matteo, ragazzi del tutto normali, magari un po’ fanfaroni ed illusi come Mirko, oppure appena appena gonfiati nella loro competenza tecnologica, come Lillo che ha due servitori cibernetici, o ancora leggermente fantasiosi come Morak, che incidentalmente è un vampiro.
Dall’altro lato ci sono quelli strani davvero, come Pasola, piccolo mutante sanguinario, frutto di esperimenti malriusciti e Zorflick, non altri che il gatto peluche parlante di Matteo, voce della ragionevolezza e per questo inascoltato. E la lista potrebbe continuare a lungo con Andrea, fratello di Theo, o con il Criceto di natale, piccola ed innocente vittima di Pasola, ma rischieremmo di finire domattina, e Laura ed Andrea ci tengono alla seconda parte del Garage Ermetico.

Sta di fatto che questa pletora di personaggi, molti dei quali apparentemente ispirati a persone fisiche esistenti, è protagonista delle più disparate vicende. Lui infatti gioca con la narrazione a più livelli, senza farsi mancare assolutamente nulla. Dalla striscia di tono colloquiale, finalizzata alla battuta scema, alle vere e proprie saghe lunghe, con intenti di parodia del fumetto d’avventura, di fantascienza o d’azione.

Non ci stupiremmo se dopo questa breve presentazione vi sentiste leggermente disorientati. Non ci si può far nulla, Zorflick è così: accoglie dentro di sé il materiale fumettistico più disparato e lo mette in mano ad un trentenne mai cresciuto fino in fondo, che ci si diverte un po’ come capita ed un po’ come gli viene, senza preoccuparsi troppo della sua coerenza generale. Definire la serie in maniera univoca è perciò impossibile, ma basta avere un minimo di coraggio per entrarci dentro ed innamorarsene, guidati soprattutto dall’affetto per il gruppo di amici che ne è protagonista, vera forza unificante di questo web-comic, e dall’umorismo autoironico ed un po’ bastardo di Lui.

Il quale, particolare non da poco, è anche un ottimo disegnatore, uno di quelli che ha evidentemente sudato sui fogli. Lo dimostrano la versatilità del suo tratto, divenuto sempre più pulito con il passare del tempo, e la varietà di effetti di chiaroscuro con cui Lui gestisce la scena, usando tutti gli strumenti del campo, dal retino al tratteggio, fino ai grigi sfumati della colorazione al computer. E a proposito di colori non si può non citarne l’originalità, utilizzati con parsimonia per sottolineare particolari o caratteri tipici di alcuni personaggi.

In conclusione: se anche voi come Lui, non avete alcuna voglia di diventare grandi, qualunque sia la vostra età, correte sul sito zorflick.com ed immergetevi nelle atmosfere liberamente folli di questo divertente fumetto, che rischiate di trovare anche in fumetteria in due diversi volumi: Zorflick – Per chi suona la campana e Zorflick – Prendila come viene amico. Il primo edito da Shockdom, ed il secondo da Associazione altrove, due meritevoli iniziative che riuniscono alcuni dei migliori web-stripper italiani.

Invitandovi a cercarle entrambe in rete e a venirci a riascoltare su ztrudel.blogspot.com e a tenere d'occhio le frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14) vi salutiamo come di consueto: leggete tante strip.


Ascolta la puntata :






domenica 26 ottobre 2008

Bookmarks Puntata 24 - 04 Ottobre 2008


Amici, ma soprattutto amiche del Garage Ermetico, benvenuti ad una nuova puntata di bookmarks. Venite pure a rifugiarvi tra le nostre frequenze, venite, entrate uno alla volta. Tu, spaventato dalle borse che crollano, lei, signorina, inquieta per questo settembre anni settanta più freddo ed umido di una palude nella taiga, quest’oggi vi offriamo una strip che ha l’effetto di una coperta calda, di una tazza di latte e miele, di una rassicurazione affettuosa.

Topo tanti web-comic dall’argomento ultramoderno o dai toni sperimentali, dopo tanti soggetti inusuali e ardimenti grafici d’avanguardia, finalmente un fumetto spiccatamente ed amabilmente classico e tradizionale: Ettore e Baldo.

Partiamo dunque dal titolo e dai due protagonisti.
Ettore: umanoide allampanato, lungo lungo e stretto stretto, con due ciuffi ribelli di capelli ricci e neri, apparentemente single, istintivamente simpatico. Non è giovane, ma certo non è vecchio. Non dà l’idea di essere ricco, ma nemmeno lo vediamo al lavoro, affaticarsi per portare a casa la pagnotta. Sicuramente è un tipo originale e creativo, forse giusto con qualche lieve disturbo del comportamento e un minimo di schizofrenia, ma di quelle amichevoli. Buffo nasone, curiosa mimica facciale.

Baldo: è un cane? Mah…sembrerebbe. Ma siamo sicuri? Ma sì, non vedi le orecchie, il naso? E’ un cane. Bene, allora: canide bipede, abbigliato con comoda salopette estiva (probabilmente per mettere in mostra il pelo). Dotato di grande sopportazione delle intemperanze del padrone\amico\compagno di scorribande. Apparentemente incapace di comunicare con gli umani, a meno che non si tratti dei lettori, che riescono facilmente a leggergli nel pensiero ( o meglio, IL pensiero).
Due amici a spasso, in cerca di guai ed avventure, talora quotidiane, come le schermaglie con uno slittino ed una collina innevata, talora surreali, a meno che a voi ascoltatori non succeda spesso di fare la conoscenza di piccoli alieni svalvolati, scambiarli per insetti da salvare, rispedirli nello spazio su una caffettiera a razzo.

La semplicità del plot e l’universalità dei due protagonisti, sono tra le chiavi della serie, e permettono agli autori di guidare Ettore e Baldo attraverso le situazioni più disparate, e di raccontarci le loro avventure sia in maniera episodica, in tavole indipendenti ed autoconclusive, sia in brevi saghe sia narrative che tematiche, che ruotano cioè attorno ad una situazione particolare, senza raccontare una vera e propria storia.

Alla regia e alla sceneggiatura ci sono Roberto Pasini, sceneggiatore e Stefano Milanini, autore, disegnatore e vero papà dei personaggi, creati nel lontano 1991, lasciati riposare in un cassetto, e recuperati alla bisogna nel 2007, anno della nascita del progetto.
Se c’è una cosa che si può dire con certezza di questi due signori, è che hanno letto e masticato strip molto a lungo e molto attentamente, ed ora che tocca a loro, dimostrano di avere imparato a menadito la sintassi di questo linguaggio. Ed è qui che si manifesta tutta la classicità di cui vi abbiamo accennato all’inizio.

Se le sceneggiature sono spesso un omaggio alle più famose strip con una coppia di amici come protagonisti (da Calvin e Hobbes di Watterson ai Mutts di Mc Donnel), sono però i disegni a colpire subito per un apprezzatissimo gusto retrò, dovuto tanto alla caratterizzazione dei personaggi quanto al tratto pulito e caricaturale. Milanini si inserisce di forza nella nobile tradizione in bianco e nero, con uno stile che a tutta prima ricorda le opere più libere di Giorgio Cavazzano e, a tratti, il Nilus di Origone. Scelta saggia, che ammicca alla memoria dei cultori, citando senza scopiazzare, e che va sul sicuro con i lettori occasionali, battendo comunque strade già collaudate.

L’effetto globale di questa serie è quello di un oggetto di buona, quando non ottima fattura, veicolo di simpatia garbata ed innocua, di un divertimento mai sopra le righe confezionato con affetto.

Se volete anche voi respirare le atmosfere garbate di Ettore e Baldo, vi spediamo senza indugi sul sito www.ettorebaldo.com, con una sola "e", oppure vi invitiamo a correre alla vostra fidata fumetteria per ordinare il loro volume, coraggiosamente autoprodotto.

Buona caccia a tutti voi, gentili ascoltatori. Vi aspettiamo settimana prossima sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14) per aggiungere altre strip ai vostri preferiti.

Nel frattempo voi leggete tante strip.


Ascolta la puntata :






domenica 12 ottobre 2008

Bookmarks Puntata 23 - 27 Settembre 2008


Ascoltatore medio di Bookmarks, lo so, sono tempi difficili. Il petrolio alle stelle, il caro prezzi, il pessimo inizio di stagione del Milan, il nuovo ciclo di storie dell’Uomo Ragno. Sì, lo so, sono cose difficili da mandar giù. Senza contare che hai perso il lavoro, il tuo partner ti ha lasciato e la tua boyband preferita si è sciolta a causa di un litigio su chi avesse diritto a mangiarsi l’ultima M’n’m agli amminoacidi ramificati. Sei stanco, scoraggiato, e ti viene la tentazione di pensare che tutto ciò non sia casuale, ma sia il frutto di una trama insidiosa per toglierti di mezzo e che il mondo intero agisca contro di te.

Ma qui nella redazione di Bookmarks, dove siamo convinti che l’universo si possa interpretare attraverso le web-strip, come al solito abbiamo la pronta risposta ai tuoi quesiti.
E questa risposta è “no reason”, “nessuna ragione”.
Perché ho perso tutto? No reason.
Perché ho preso la multa? No reason.
Perché tra le aporie della gnoseologia ontologica non riesco ad individuare una linea guida ermeneutica ed a formulare una convincente tesi epistemologica su basi di fenomenologia? No reason…grazie al cielo. Problema risolto, quindi, e senza più alcun dubbio esistenziale possiamo iniziare a parlarti di No Reason Comic, manco a farlo apposta la web-strip di questa settimana.

Scritta da Jeff Moss ed illustrata da Dan Simon, No Reason è una delle più esplosive serie umoristiche di oltreoceano, e porta con orgoglio il suo curioso titolo per un motivo ben preciso: non ha motivo apparente di esistere. Non parla di adolescenti né di scuola, non ride dell’amore né del sesso, non ammicca ai programmatori o al mondo dei videogiochi, si disinteressa di politica e di sociologia. Nessun filo logico, nessun filo conduttore, nessuna storyline; solo Murph l’idiota e Jamie, l’amico dell’idiota. E un sacco di risate.

Sì, perché chi non riderebbe di un tizio che si chiama Murph o’Murphy? Chi resiste alla sua costante capacità di privare di senso qualunque cosa gli succeda intorno? (No reason, ricordate) E chi potrebbe rimanere serio di fronte alle figuracce rimediate da lui e, per causa sua, dal povero Jamie? Ben pochi. Certamente non noi.

Anche perché Moss e Simon sono davvero due umoristi nati.
Il primo grazie alla spregiudicatezza del suo stile di sceneggiatura, che gli permette muoversi con agilità nell’intero spettro delle situazioni comiche: dal nonsenso all’iperbole, dal riferimento immediato alla cultura di massa alla situazione paradossale.
Lo stile grafico di Simon poi è perfetto per tradurre visivamente l’atmosfera scanzonata della serie. Semplice e dinamico è impagabile nei momenti in cui ritrae lo sconforto o lo stupore dei protagonisti di fronte all’idiozia del mondo e delle persone.

E a proposito di personaggi, che dire della coppia di coinquilini che ci accompagna nel mondo di “No reason”?
Bè, non molto a dire il vero. Sappiamo che sono amici da una vita, hanno un’età indefinibile tra i venticinque ed i trent’anni, vivono in un’imprecisata città nordamericana, entrambi sono single. Murph e Jamie non hanno bisogno di molti tratti per definirli. Così come i loro autori, non necessitano di rispondere ad un tipo psicologico o a uno stereotipo, e a distinguerli è soltanto l’assoluta resa del primo alla propria irragionevolezza.

Questo essere sempre fuori dagli schemi permette a No reason di farci ridere davvero di qualunque aspetto della vita delle persone, e soprattutto di ricordarci che, se la satira ha bisogno della politica, la parodia di un genere da mettere in ridicolo, l’ironia di un bersaglio da colpire, l’umorismo non ha bisogno di ragione alcuna, ti casca addosso quando meno te l’aspetti come un vaso di petunie ed è sempre un peccato farselo scappare. Voi dunque non perdete l’occasione: correte sul sito noreasoncomics.com a fare scorta di risate gratuite e disinteressate. Le migliori.

Ebbene, fedeli ascoltatori, a risentirci la prossima settimana. Vi ricordiamo che potrete leggere e riascoltare questa puntata di Bookmarks sul sito ztrudel.blogspot.com, oltre che seguirci sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14), e senza bisogno di alcuna ragione vi raccomandiamo di leggere tante strip.

Ascolta la puntata :