sabato 26 aprile 2008

Bookmarks Puntata 15 - 26 Aprile 2008


Vogliamo essere cauti nel raccontarvi la web-strip di oggi, perché secondo noi potrebbe causarvi incontrollabili moti d’invidia oltre a spasmi di fragorose risate.
Chi di noi non ha sognato infatti di trasformare le sue passioni di bimbo nel proprio lavoro da adulti?
Chi, all’asilo, non ha accarezzato l’idea di fare lo scultore dopo aver realizzato un God-zylla in Didò?
Chi di noi non ha mai fantasticato sul fascino di una vita passata ad inventare giocattoli.
Certo, oggigiorno è già difficile riuscire a trasformare in un impiego i vostri studi (lo sanno bene i laureati in lettere), figuriamoci rendere un hobby, magari anche idiota, una fonte di guadagno.

Player vs Player racconta di due simpatici personaggi che ce l’hanno fatta e della loro rivista specializzata in videogiochi.
Ebbene sì: Cole Richards e Brent Sienna, rispettivamente capo editore e direttore artistico del prestigioso magazine Player vs Player, sono riusciti a mettere a frutto ore ed ore passate a rovinarsi la vista e a procurarsi sindromi da tunnel carpale con un video ed un joypad, nel loro pane quotidiano.
Posso udire distintamente molti di voi mordicchiare gli altoparlanti delle vostre radio. Alcuni mentre stanno guidando, occhio ai vigili ragazzi.

PvP, amichevole nomignolo della strip, è un mondo intero racchiuso in un ufficio redazionale ricolmo, ovviamente, di nerd all’ultimo stadio particolarmente fortunati, ognuno con il suo preciso ruolo nella gestione lavorativa ed in quella dei rapporti interpersonali. Cole è il capo, e come tale è senza dubbio il più nerd della compagnia. Serio e preciso, si trova spesso a rincorrere i suoi colleghi, costretto ad essere la voce della regione e a riportare tutti alla cruda realtà: quello che si fa in redazione è DAVVERO un lavoro, non solo la scusa per raccontarsi nottate aggrappati a una console. Questo non gli impedisce di mettere in mostra l’assurdità delle sue manie, capace com’è di privarsi del sonno in attesa di notizie sui suoi amati giochi di ruolo.

Suo amico di infanzia e compagno di ventura è Brent Sienna, direttore artistico della rivista: la vera superstar della strip, suo personaggio più riconoscibile e rappresentativo. Brent è uno di quei personaggi estremamente cool, in grado di parlarti di uno sparatutto anni ottanta e di farlo sembrare un capolavoro dell’arte moderna. Sarcastico fino all’inverosimile, si aggira per la redazione e per il mondo con il suo look grunge, ma ricercato, sentenziando annoiato sui più disparati argomenti. Brent è l’alfiere della battuta fulminante, maestro del linguaggio insolente, vincitore di ogni schermaglia dialettica.
Ignoriamo come Jade, sua collega e fidanzata, riesca a sopportarlo. Del resto Jade stessa è un personaggio poco credibile: splendida donna appassionata di videogiochi. Su, andiamo, siamo seri.

Ultima ruota del carro, bersaglio mobile della redazione, il giovane tuttofare Francis passa la propria vita di adolescente in questo apparente paese dei balocchi. Spesso tiranneggiato dai suoi colleghi più adulti, affina le proprie passioni maniacali, emulando ora l’uno ora l’altro dei due fraterni amici fondatori della rivista.
A chiudere la rassegna dei personaggi fondamentali c’è Skull. Chi è Skull? E’ un troll. Sì, è un troll. Che c’è, pregiudizi contro i troll? Avete qualcosa contro le creature mitologiche impiegate in lavori d’ufficio? No? E allora, su, non fate quelle facce, e continuate la lettura della splendida serie che è Player Vs Player. Scoprirete uno ad uno i suoi moltissimi pregi ed impazzirete all’inutile ricerca di un difetto.

Scott Kurtz infatti confeziona settimanalmente questo piccolo gioiello, ormai da una decina d’anni, con una perizia ed un talento invidiabili. Oltre all’ovvio umorismo sulla vita di redazione e sulle follie quotidiane degli appassionati di videogiochi, riesce a trattare, attraverso lo sguardo e la vita dei suoi personaggi, la gamma completa degli argomenti della vita di tutti noi, senza tralasciare i più controversi e senza farsi spaventare dalle situazioni delicate. Con l’umorismo esplosivo che caratterizza la serie, si spinge sino a toccare i nervi scoperti di una gravidanza inattesa, a tracciare con realismo le tensioni di un rapporto di coppia in crisi, a dipingere le peripezie di un’adolescenza in corso.
Il tutto accompagnato da un tratto fortemente caricaturale ed estremamente funzionale, la cui evoluzione non sfuggirà ad una vostra occhiata all'archivio. Dai disegni del 98, privi di particolari e fortemente stilizzati, a quelli odierni sicuri ed evoluti, elemento fondamentale della caratterizzazione dei personaggi. Emblematica l’evoluzione degli sfondi e dello spettro di situazioni in cui Kurtz ha saputo collocare i protagonisti, un tempo rinchiusi nelle stanze della redazione, ora sempre più spesso ritratti in ambienti comuni.

Non stupitevi se evoluzione grafica e tematica corrono di pari passo: PvP è il ricettacolo delle passioni e della personalità del suo autore, che riversa nei singoli personaggi i diversi aspetti della propria psiche malata. Il lato più propriamente nerd in Cole, l’amore per la salacia e l’umorismo in Brent. E se la moglie di Scott Kurtz ebbe a dire che "Jade non è altro che il lato femminile di mio marito", non dubitiamo che Francis sia il suo modo di rimpiangere i quindici anni, le giornate di cazzeggio e la scoperta del pianeta-donna.

Il successo di questa serie americana gli ha tirato addosso gli occhi di alcuni dei più importanti editori. Oggi infatti, oltre che sul suo sito ufficiale www.pvponline.com, PvP viene pubblicato in formato comic-book da niente meno che l'Image Comics. Per i non anglofoni è invece recentemente uscito un volume intitolato Player vs Player vol.1 - Alla grande!, edito da Saldapress, oltre ad alcune strip pubblicate on-line sul quotidiano dei fumetti www.comicus.it.

Due cose sono certe. Primo: leggere PvP sarà un’esperienza imprevedibile nella sua varietà di toni ed argomenti. Secondo: da questa serie si ricava un insegnamento: se non volete correre rischi, non pronunciate mai le parole "Panda gigante", oppure... ommioddio noooo... STUMP!

P.S. Anche questa settimana ringraziamo la "penna" di Claudio Scaccabarozzi che, dalla settimana prossima, troverete al mio posto pure sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14).
Io rimarrò sempre su queste pagine, e dietro le quinte, quindi non vi preoccupate. Claudio e tutti voi potrete sempre incolparmi per il buco nel bilancio, per questi ultimi quarant'anni di malgoverno, e per qualunque altra cosa vi venga in mente.
Mi basta che leggiate tante strip! (copyright Davide "Curioso" Morando)


Ascolta la puntata :







sabato 19 aprile 2008

Bookmarks Puntata 14 - 19 Aprile 2008


Qualunquisti e qualunquiste, bentornati a Bookmarks, la rubrica partita a gennaio con l'intenzione di fare antipolitica.
Idea nobile, lo sappiamo, ma un po' inflazionata.
Infatti ci è toccato cambiare quasi subito direzione.
Oggi come oggi la vera novità sarebbe far politica.
Così.
Per spiazzare un po' tutti.
Sai le risate?

Ma basta fare i pazzerelloni, torniamo a cose più serie.
Come le zucchine invernali, i peli sulle orecchie o le web-strip.
Oggi parleremo di una di queste tre cose.

...

Bravi, esatto, le web-strip. Questo fenomeno figlio di internet, e di padre ignoto, nato da ormai più di un decennio ed in continuo aumento.
Sì perché se fino ad ora vi abbiamo parlato di serie con qualche anno sulle spalle questo non significa che non ne nascano di nuove ogni anno.
Anzi,ogni mese.

Oggi vi parliamo di una strip recentissima, nata da poco più di quattro mesi ma già molto ben delineata.
Work is not in progress (da ora in avanti WINIP), di Diego Borriello in arte Lycurgus.
Come è chiaro anche dal titolo, la serie parla del mondo del lavoro. Della non-vita d'ufficio, all'interno di una grande azienda. Come vi abbiamo già fatto notare in passato, è curioso lo stretto rapporto tra le web-strip ed il mondo della Information Tecnology. Viene quasi da pensare che dentro ogni stretto cubicolo e più giù ancora dentro il cuore, o lo stomaco, di ogni programmatore dimori in gran segreto un animo da fumettista.

O quello o i cristalli liquidi bruciano le cellule cerebrali.
Nel caso, poco male comunque. Abbiamo frequenti, e recenti, dimostrazioni del fatto che la vita sia possibile nonostante questo.
Speriamo riesca a scamparla il giovane Todd, programmatore neolaureato appena assunto dalla megazineda Panavier, il cui slogan è "ricordateci non solo per i nostri processi".
"Studia" ti dicono "studia e sarai un uomo libero" e così lui ha fatto.
Ed ora eccolo qua. Nuovo mattoncino della gigantesca struttura piramidale, perfettamente incastonato tra gli interinali, anello più basso della catena alimentare, ed i 17 strati dirigenziali che incombono sopra di lui.
"Studia...".

Il suo mentore è Vic, l'uomo che ha il compito di insegnargli tutto quello che gli serve per sopravvivere in azienda. Cose come non farsi trovare al telefono, scaricare le colpe sugli altri o mandare messaggi ai colleghi.
No, niente e-mail.
Scimmie volanti.
Più pratiche e con meno pulsanti.
Todd però è un ragazzo fortunato. Non come Buster, che è stato assunto con un contratto di formazione al tirocinio a tempo determinato a 2 settimane per uno stage non pagato. Un interinale, in pratica. Bassa manovalanza. Buoni se ti dondola un tavolo e se hai da fare qualche migliaio di fotocopie.
Lui però vive la sua situazione con orgoglio.
Ecco, ora ad esempio sta piangendo.
Ma con grande orgoglio.

La strip è ancora agli inizi, come dicevamo, ma le dinamiche tra i tre personaggi principali sono già molto precise e credibili. Senz'altro frutto dell'esperienza sul campo dell'autore ma anche di una spiccata sensibilità per la caratterizzazione dei personaggi.
A Diego Borrielo sembra bastare una battuta, una sola vignetta di presentazione, per dipingere in modo molto accurato le caratteristiche peculiari di ogni suo piccolo impiegato di carta.
I richiami più o meno involontari sono naturalmente alle storiche strip sulla vita di ufficio, come la famosissima Dilbert di Scott Adams.
E' affascinante però notare in WINIP anche l'influenza di alcune altre web-strip, cosa che la rende a tutti gli effetti una web-strip di seconda generazione.
Il disegno è di tipo vettoriale, ossia utilizza una tecnica che, in parole povere, compone le immagini tramite formule geometriche permettendo quindi di ridimensionarle, girarle ed adattarle con estrema facilità e senza perdite di definizione.
Questa tecnica è il cavallo di battaglia di alcune famose web-strip, a partire da Zot! del grande Scott Mccloud, fino alle nostrane Vecio della Montagna di Davide Zamberlan e 'Round The Clock di Paolo Di Tonno.

Naturalmente la giovane età della serie si sente ancora un po'.
Soprattutto nella capacità di sintesi ancora da raffinare, sia nella composizione delle strip che nella stesura dei testi. Però la qualità già perfettamente godibile delle prime cinquanta strip fa pensare che quel che vediamo oggi sia solo un assaggio di quel che ci riserverà il futuro di WINIP!
Per le raccolte cartacee temo che dovremo attendere ancora un po' di tempo, ma fino ad allora cercate di andare con una certa frequenza sul blog workisnotinprogress.splinder.com, magari di nascosto in ufficio, che c'è più gusto.
Occhio a non farvi beccare a ridere dal capo!

Mi dicono poi dalla regia che da Lunedì 21 Aprile le strip di WINIP compariranno anche sul famoso quotidiano dei fumetti www.comicus.it.
Che dire, due piccioni con una fava!

La prossima settimana non parleremo di grandi opere come la TAV o il ponte sullo stretto di Messina, ve lo prometto.
Voi però, sulla fiducia, continuate a seguirci qui o sulle frequenze del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14)!


Ascolta la puntata :







sabato 12 aprile 2008

Bookmarks Puntata 13 - 12 Aprile 2008

Elettori ed elettrici, buon pomeriggio.
Alcuni di voi saranno in trepidante attesa di svolgere il proprio dovere civico.
Altri avranno invece già orgogliosamente prestato un po' del proprio tempo allo Stato.
Tutti assieme si sentirà però un curioso prurito dietro, come si dice, lì insomma.
Come quando di ci siede su una manciata di polvere pruriginosa.
Ecco.
Non temete.
Sarà la stagione.
I pollini, dicono.

Oggi vi presentiamo una strip un po' atipica.
Fin'ora vi abbiamo sempre parlato di serie, quindi di strip con un unico filo conduttore. Tutte compaiono sui blog a loro dedicati, che naturalmente portano lo stesso nome della serie.
Il blog di oggi si chiama Mille Vignette ma le strip al suo interno non fanno parte di nessuna serie e l'unico filo conduttore è la pungente vena sarcastica dell'autore, Ignazio Piscitelli.

Gli argomenti sono i più disparati ma tutti di attualità. I protagonisti sono sempre diversi. Più che altro persone normali, che parlano tra loro.
Gli unici personaggi che compaiono con una certa frequenza sono quelli riportati più spesso dagli eventi di cronaca.
Visto che qui da noi il politico va su tutto, un po' come il nero, non è raro incappare in ... quello basso basso che una volta era pure pelato, con tutta la sua cricca, quello pacifico come un giunco al vento. Un giunco morto nel '63. Quello alto alto alto alto e maaaagro maaaagro maaaagro che quando lo vedo mi si stringe il cuore.
Insomma, tutta quella gente lì che non si può nominare in par condicio.
C'è pure George W. Bush, ripreso in un bagno pubblico durante il compimento delle sue funzioni più importanti.
A voi dedurre quali siano.
L'unico personaggio ricorrente è l'autore, che troviamo spesso come osservatore o protagonista degli eventi.

Ignazio contamina il linguaggio delle strip con la sua sensibilità da vignettista, creando un ibrido tra due mondi non troppo distanti tra loro che va a pescare, più o meno consciamente, nella storia del fumetto. Quando la divisione tra le diverse "discipline" era molto più labile di oggi.
Spesso la prima vignetta viene utilizzata per introdurre il lettore all'argomento, usando piccoli espedienti come inserire una voce narrante, un personaggio fuori contesto o anche solo il protagonista designato che interloquisce direttamente con il lettore.
Le strisce diventano così piene di informazioni ma mai pesanti, ed ogni conclusione lascia spazio ad un argomento differente, a diversi personaggi, garantendo la riuscita di ogni gag indipendentemente dall'ordine o dalla costanza della lettura.

L'umorismo è forte, senza freni. A volte quasi sboccato ma mai scontato o ripetitivo. Un sarcasmo agrodolce che ritrae in modo feroce e disarmante la realtà di oggi. Il tratto si è modificato molto nel tempo, pur mantenendo una base pop ben riconoscibile.
Le figure devono infatti molto allo stile di Matt Groening, il creatore dei Simpson, che non molti sanno aver iniziato la sua carriera proprio con le strip.
Inizialmente però Ignazio utilizzava un bianco e nero graffiato, con un gusto quasi da incisore, che molto si avvicinava all'atmosfera dei suoi testi. Negli ultimi mesi è invece arrivato il colore, e tutte le ombre ed i tratteggi hanno fatto spazio a tonalità pastello poco sfumate, avvicinandosi ulteriormente al modello americano di partenza.
Noi però siamo dei viziosi del bianco e nero e dal cuore ci nasce un "Ignà, torna indietro!".

La serie-non-serie, in quanto tale, non ha mai avuto raccolte ufficiali ma le strip e le vignette di Ignazio Piscitelli sono apparse su diversi quotidiani locali e su ancor più riviste amatoriali. Andarle a trovare sarebbe per voi un lavoro di speleologia fumettistica, quindi vi suggeriamo di leggerle sul loro blog all'indirizzo www.bloggers.it/ignant, dove dovreste trovare notizia anche di eventuali pubblicazioni cartacee.

Molto più semplice sarà per voi seguire Bookmarks per radio, all'interno del Garage Ermetico (su Radio Kairos sabato dalle 13 alle 14 e su Radio Sherwood la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14) o direttamente qui su Strudel, da non confondersi con l'omonima lista autonoma altoatesina.

Fra sette giorni l'Italia sarà diversa, nulla sarà più come prima, come dicono sempre su Tex.
Noi, probabilmente, trasmetteremo dalla Spagna o dalla Danimarca ma voi non abbandonateci, mi raccomando!


Ascolta la puntata :







sabato 5 aprile 2008

Bookmarks Puntata 12 - 5 Aprile 2008


Questa puntata s'è deciso, di comune accordo tra noi in redazione, di farla tutti su una gamba sola.
Spero che per voi non sia un problema.
Non credo che vi accorgerete molto della differenza.
Non vi siete mai accorti che qui non portavamo i pantaloni.
La soddisfazione per l'impresa compiuta sarà però molto grande per noi.
Per non dire di quanto spopolerà con le donne.

Come avrete capito oggi parliamo a vanvera, tanto per cambiare.
È pure di moda.
E parliamo anche di metafisica.
Quindi parliamo a vanvera e di metafisica.
Che tanto, detto tra noi, nemmeno voi sapete che roba sia. Facile che lo sappiano Paolo Di Tonno e Marco Arnaudo, ma non credo che la spiegazione li renderebbe interessanti quanto noi che siamo su una gamba sola.
Sono entrambi laureati. Uno dei due addirittura ad Harvard.
Immaginate ... la ... noia!

Questi due loschi figuri, nel 1995, hanno deciso di mettere assieme la loro passione per il fumetto e per la filosofia creando la strip Baudelaire lo struzzo metafisico.
L'incipit era abbastanza semplice. Sei animali stilizzati, disegnati con gusto quasi cubista, che portano nomi di poeti e filosofi francesi, come appunto Baudelaire, Prevert, Verlaine o Rimbaud, si mettono a ragionare ad alta voce sul mondo.
La strip s'interruppe dopo poco e i due si persero di vista (non si sa bene in quale ordine).
Un paio d'anni fa, però, Arnaudo e Di Tonno, per gli amici DITò, si sono rincontrati con qualche capello in meno ma con l'idea di rimettere in moto la scatola delle meraviglie dello struzzo metafisico.
Il risultato anima il loro blog da allora.

La prima cosa balza agli occhi guardando le strip di Baudelaire è l'essenzialità.
La pulizia della striscia.
I personaggi stilizzati sono già di loro composti da pochissime linee, ma è la regia, oltre alla totale assenza di sfondi, a garantire l'effetto.
Le inquadrature sono quasi sempre a figura intera e difficilmente si muovono prima della fine della strip.
I protagonisti sembrano così immobili, come se il tempo della striscia trascorresse in un secondo.
Come se fossimo noi ad infilarci indiscreti tra i loro pensieri e non loro a raccontarci qualcosa. In questo modo l'attenzione è focalizzata sull'effetto.
Sul tempo. Sul quale gli autori hanno completo controllo.

Non crediate che questo faccia di Baudelaire una serie scontata o intellettualoide. In Baudelaire ogni cosa è importante e studiata nei minimi particolari. Il disegno, i personaggi coinvolti in ogni gag, il testo tra i balloon, le vignette mute, perfino quelle vuote.
È come una ricetta di nouvelle cuisine, dove il piccolo e speso anonimo risultato non renderà mai a pieno giustizia al grande lavoro degli chef.
Serve uno sforzo intellettuale in più per apprezzare il genio dietro ogni piatto, così come serve per comprendere a pieno la genialità di questa strip.
Una volta entrati, però, non vi sarà facile uscirne.

Il mondo dello struzzo metafisico è piccolo, una scatola bianca, ma al suo interno è compresso tutto il nostro mondo. I nostri tic, i modi di dire, i luoghi comuni e perfino alcuni famosi colossal hollywoodiani, tutto messo in scena come in un teatrino dell'assurdo.
Naturalmente c'è anche il fumetto.
Tanto fumetto.
Sia quando viene citato in modo esplicito, sia quando lo si usa solo come un gioco. Smontandolo e rimontandolo con un grande gusto per il nonsense.

La strip prosegue ancora oggi sul suo blog, baudelaire.splinder.com, dove troverete anche i collegamenti per leggere la prima serie, quella del '95.
Non esistono fin'ora raccolte cartacee ufficiali, ma a Lucca dello scorso anno è stata pubblicata una piccola selezione del materiale del blog su stRRRippit!, l'antologico edito da Grrrzetic di cui vi abbiamo già parlato in altre occasioni. Baudlaire e gli altri hanno inoltre fatto da testimonial su Tabaccologia, la rivista della Società Italiana di Tabaccologia.

Noi, traballando incerti, siamo arrivati in fondo.
Faccio notare, con grande orgoglio, che nessun fonico è stato sacrificato durante la registrazione di questa trasmissione.
Se siete donne colpite dalle nostre doti atletiche vi esortiamo a contattarci direttamente qui.
Tutti gli altri ci ritroveranno tre sette giorni qui, oppure sulle frequenze di Radio Kairos (sabato dalle 13 alle 14) e Radio Sherwood (la domenica, in ritardo di una puntata, dalle 13 alle 14), come sempre ospiti degli amici del Garage Ermetico.


Ascolta la puntata :